I locali pubblici e le discoteche in particolare sono un’altra categoria di situazioni che possono presentare una serie di irregolarità o di veri e propri pericoli, sia per gli organizzatori che per i partecipanti. Abbiamo in un articolo precedente sulle abitazioni private, come sia complesso seguire le regole e come spesso si cada in errori, semplicemente pensando che, siccome lo fanno altri, sia corretto farlo.
In questo nuovo capitolo della lotta ai furbetti, parleremo quindi di cosa si può e non può fare in locali pubblici, ovvero qualsiasi locale commerciale adibito ad attività di svago o di ritrovo collettivo, come cinema, sale da ballo ecc, o di esercizio pubblico, come caffè, ristoranti e simili.
Panoramica dei locali commerciali
I locali commerciali, per poter iniziare qualunque tipo di attività, devono sottostare ad una serie di normative relative alla sicurezza dei luoghi e alla loro adeguatezza per l’attività svolta. Parliamo di cose come la destinazione d’uso catastale, la messa a norma degli impianti, la corretta illuminazione, aerazione ed eventuale climatizzazione, antincendio, ecc. Queste cose non sono facoltative e sono disciplinate in modo molto rigido dai vari regolamenti comunali.

I locali commerciali dal punto di vista della destinazione d’uso, devono rispettare delle norme che indicano quali posti sono adatti a determinati tipi di attività, in base alle loro caratteristiche e alla loro posizione all’interno del piano regolatore della città. Infatti ad esempio non si può aprire un autosalone in un centro storico, così come non si può fare un ristorante in un’autorimessa.
Una stessa categoria catastale può potenzialmente ospitare diverse tipologie di attività. Per farlo, i locali dovranno essere adeguati secondo le normative specifiche di quelle attività.
Una sala da ballo dovrà tenere conto anche dell’impatto acustico verso l’esterno, per non disturbare il vicinato, cosa che magari un supermercato non deve fare.
In questa analisi prenderemo in considerazione le più comuni situazioni per capire se possono essere organizzati eventi fetish o BDSM all’interno di locali pubblici in particolare locali da ballo e locali per eventi, visto che questi sono gli ambiti che più ci interessano.
Una caratteristica dei locali pubblici è quella che chiunque può accedervi, al limite pagando un biglietto di ingresso. Questo significa che ad esempio chiunque può entrare in un negozio o in un cinema (pagando il biglietto). Questa caratteristica ha come effetto immediato il fatto che i locali pubblici non possono essere utilizzati in nessun caso per compiervi atti osceni.
Che ruolo e che responsabilità ha un organizzatore o una società di eventi durante serate in discoteca o in locali pubblici?
Questo punto va chiarito molto bene. Un singolo PR o organizzatore o anche una società che organizza eventi, non diventano “titolari” del locale. Collaborano con esso e magari ne condividono i ricavi. Dal punto di vista legale, l’organizzatore o il PR non hanno alcun potere e le decisioni sono sempre in carico ai titolari del locale. Tutte le responsabilità per ciò che avviene all’interno del locale ricadono sui gestore. Se scoppia un incendio ad esempio, la responsabilità è del gestore, perchè è lui che ha le licenze e gli obblighi di rispettare le normative.
Per lo stesso motivo, un organizzatore non può “dare garanzie” o “prendersi impegni” su cose che spettano al gestore e la decisione di quest’ultimo è l’unica che conta. La riprova è che, in caso di controllo, le autorità si rivolgono solo ai gestori, non agli organizzatori della serata.
Cosa si può fare e cosa no nei locali pubblici?
Posso organizzare la mia festa con i miei amici in una discoteca?
SI, ma i tuoi amici devono pagare il biglietto di ingresso o tu devi pagarlo per loro e loro saranno quindi tuoi ospiti. Alcune discoteche offrono un pacchetto VIP che comprende l’ingresso per alcune persone che siederanno ad un tavolo e che può comprendere anche un certo quantitativo di drink.
Un locale pubblico può impedire l’ingresso a qualcuno o cacciarlo?
Su questo punto la legge parla chiaro. Il TULPS (il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) dice che “gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo”. Perché se così fosse, chi non vuole servirmi rischia una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098 euro. Quindi di legge un buttafuori non può impedire l’ingresso a qualcuno o allontanarlo solo perchè gli sta antipatico o ha le scarpe da ginnastica.
Un locale non può allontanare con la forza una persona senza una legittimo motivo (può però invitarla ad andarsene), perchè questa azione è prerogativa delle forze dell’ordine. Se il cliente non è molesto (ad esempio un cliente ubriaco ma che non infastidisce nessuno), i gestori che chiamino la polizia rischierebbero a loro volta una multa, visto che il Codice penale, infatti, vieta la somministrazione di alcolici a chi si dimostra in evidente stato di ebbrezza. Il gestore sarebbe quindi responsabile del fatto che quella pesona si è ubriacata. In pratica… un gestore o un barista dovrebbero essere in grado di riconoscere quando una persona ha bevuto troppo e sono obbligati a rifiutarsi di servirla ulteriormente. Peccato che spesso si pensa più ai ricavi che alle regole.
Nel caso invece di un cliente che sia molesto o aggressivo o che non controlli i suoi schiamazzi e quindi nel caso ci sia un legittimo motivo, il gestore non solo ha facoltà, ma ha anche l’obbligo di allontanarlo, perchè è sua la responsabilità che la condotta dei clienti non sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell’ordine e della tranquillità pubblica.
Nelle discoteche o locali pubblici si può fare sesso o BDSM?
Decisamente NO. Anche qui la legislazione parla chiaro: non si può fare sesso, non si può fare BDSM, non ci possono essere darkroom, couple room o love room. Il fatto che ci siano eventi e discoteche che lo facciano non lo rende legale.
Ad essere tirato in ballo è l’articolo 527 del Codice Penale, il quale prevede che «chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è punito con la sanzione amministrativa da 5000 a 30000 €. La fattispecie del reato è aggravata e la pena della reclusione va da quattro mesi a quattro anni e mezzo, se il fatto è commesso “all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori”, o se da ciò deriva il pericolo che i minori vi assistano. Inoltre, l’art. 36, comma 1, della legge 104/1992, dice che se la persona offesa dal reato è affetta da minorazione psichica, fisica o sensoriale, la pena è aumentata da un terzo alla metà.
In questo caso va evidenziato come la pena ricade su chi compie gli atti osceni e non sull’organizzatore, PR o gestore stesso del locale. Però (c’è sempre un però quando si parla di leggi) la situazione potrebbe facilmente configurare reati ben più gravi e che coinvolgono tutti nel caso in cui a finire nella darkroom sia un minore, magari ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. I minori infatti possono entrare, perchè non vi è alcun controllo sui documenti (non è previsto e non è lecito farlo in condizioni normali). La semplice presenza di un minore dove si stanno facendo atti osceni (leggi sesso o BDSM) è quindi motivo sufficiente perchè la pena non sia più solo economica. E visto che non c’è un controllo sull’età all’ingresso, voi non potete essere sicuri che non ci sia un minore nel dungeon o nella darkroom dove vi state “divertendo”.
Di sicuro a chi partecipa ad eventi fetish o BDSM in discoteca o in altri locali pubblici sarà sicuramente capitato di incontrare persone che sapevano essere minorenni.
Posso organizzare una performance erotica o BDSM in una discoteca o in un locale pubblico?
Anche qui la risposta è complessa, ma sostanzialmente la risposta è si. E’ sicuramente possibile organizzare spettacoli a tema erotico o BDSM che non eccedano e non finiscano per offendere il comune senso del pudore. Un caso tipico sono gli spogliarelli che avvengono in tanti locali e ristoranti in occasioni di addii al nubilato o della festa della donna. Ovviamente per spettacoli o performance che prevedano pratiche erotiche più intime tra i performer o situazioni più cruente/violente tipiche del mondo BDSM, devono essere rispettate una serie di ulteriori regole come l’assenza di pratiche sessuali tra performer e pubblico.
Un minorenne che entra in una discoteca/locale pubblico, può ordinare alcoolici al bar?
La vendita di alcolici ai minori è un reato, disciplinato dall’articolo 689 del Codice Penale. Nel caso di vendita ai minori di 16 anni è previsto l’arresto fino a un anno. Per la vendita ai minori di età compresa fra i 16 e i 18 anni, è prevista una sanzione pecuniaria che va dai 250 euro ai 1.000 euro. Il minorenne non rischia nulla. L’esercente che si ostini a vendere alcolici ai minori rischia una sanzione amministrativa che va da 1.000 euro a 25.000 euro, più la sospensione dell’attività commerciale per tre mesi.
Il fatto che dare da bere alcolici ad un minore non venga quasi considerato un problema è un malcostume molto diffuso, ma comunque resta un reato. Molto spesso, infatti, si sente di situazioni di violenza o stupro nei confronti di minorenni che “avevano bevuto troppo”. Ecco… non dovevano bere, perchè il locale doveva rifiutarsi di dare loro da bere. E’ un dovere etico, prima ancora che legale, ma, come abbiamo già visto, spesso questi imperativi morali si piegano alle necessità dell’incasso.
Che succede se una persona ubriaca viene spinta a fare BDSM o sesso in una discoteca/locale pubblico? E se si tratta di un* minore?
Nel mondo BDSM parliamo spesso di consensualità, quindi chi fa BDSM sa che non dovrebbe mai porsi in una situazione del genere, perchè questi comportamenti qualificano vari tipi di reato. Una persona (di qualunque età) ubriaca non può mai acconsentire a fare pratiche sessuali di alcun tipo e questo a prescindere se ci si trovi in un locale pubblico, privato o in un’associazione. Dovete esserne consapevoli. Si può essere accusati di lesioni, visto che la persona ubriaca non può dare un consenso valido e quindi non si può invocare la scriminante del consenso per annullare il concetto di azione delittuosa, anche in presenza di lesioni guaribili in meno di 20gg. Se si fa sesso con una persona ubriaca, si può essere accusati di violenza sessuale con abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica. L’aggravante qui indicata, in alcuni casi non è stata riconosciuta se la persona era già ubriaca (cioè se non è stata indotta a bere con l’obiettivo di farle perdere lucidità da parte dell’abuser). Se la persona in questione poi è un minore, la cosa si complica ancora di più e le aggravanti possono far diventare la sentenza estremamente pesante per tutti.
Conclusioni
Come abbiamo visto non è legalmente possibile organizzare eventi che prevendano si faccia sesso o BDSM in discoteche, sale espositive e locali pubblici in genere. Non si può fare e basta.
Eppure c’è chi li fa, come è possibile? Si sfrutta l’ignoranza e l’incoscienza dei partecipanti (come abbiamo visto, le sanzioni per atti osceni in luogo pubblico ricadono su chi quegli atti li compie) e la necessità di cogliere in flagrante le persone per contestare il reato. La prova del nove di questo è che, nei casi in cui le autorità fanno dei controlli durante questi eventi, il dungeon viene fermato, le attività BDSM sospese (le attrezzature BDSM vengono spacciate come “arredi scenografici”) e la dark room viene svuotata in fretta e furia dal personale del locale. Almeno fino a quando i controlli non se ne vanno e tutto può ricominciare come se niente fosse.
La giustificazione più comune è quella che “all’estero lo fanno”. E quindi? All’estero fanno tante cose che in Italia sono vietate: in Olanda vendono droghe leggere, in Germania non hanno limiti di velocità in autostrada, in Repubblica Ceca ci sono i bordelli legali e così via.
Ripetiamolo ancora una volta: non basta che ci sia qualcuno disposto ad organizzare un evento in barba alle leggi vigenti, in cui VOI rischiate una multa o perfino la galera. Non è corretto farlo. E in un mondo come quello BDSM in cui il rispetto delle regole dovrebbe farla da padrone, è una cosa importante capire chi vuole fare il furbetto ed eludere le regole base.
Che ad un teenager piaccia l’idea di pagare pochi euro per poter andare a bere e farvi una scopata anzichè andare in macchina (eh, ormai le auto non hanno più i sedili ribaltabili come una volta) o in hotel, non giustifica il fatto che si debbano creare eventi illegali.
E non c’è nulla di educativo, se si parla di BDSM, nel promuovere uno stile di eventi in cui vengono violate delle leggi o in cui le persone vengono spinte a violarle. La responsabilità è personale, certo, ma creare una dark room in una discoteca è un pessimo modo di promuovere la sex positivity.