Guida anti-furbetti: casa privata e studio professionale

Casa e studio privato non sono la stessa cosa. Cosa posso organizzare in ognuno di essi rispettando le leggi? Proviamo a capirlo meglio insieme.

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Guida anti furbetti 1: casa privata studio professionale

Dopo il mio articolo riguardante i furbetti degli eventi BDSM molte persone mi hanno contattato per avere informazioni o approfondimenti. Ho deciso quindi di condividere alcune informazioni che possono permettere a tutti di valutare la qualità dei vari eventi e rendersi conto degli eventuali rischi che si corrono, nonostante quello che possano dire i vari “organizzatori”.
Questo articolo e quelli che seguiranno non vogliono affatto essere una guida esaustiva, non è il mio compito nè il mio mestiere insegnare a chi organizza cosa deve fare passo passo per mettersi a norma con le varie normative (anche perchè alcune possono variare leggermente da regione a regione e possono esserci regolamenti o ordinanze locali che sono solitamente più restrittivi delle regole generali). Quindi questo è un lavoro generico, un’imbastitura su cui chi di dovere può lavorare. Al contrario però, se vedete un evento che trasgredisce qualcuna di queste regole, allarmatevi. Probabilmente non è un evento a norma e va segnalato alle autorità, che sono le uniche preposte a valutare la situazione ed eventualmente a comminare sanzioni.

In tema di sanzioni poi, queste possono essere di vario tipo, da cose blande a cose più severe. Dopotutto, per fare un esempio, se parcheggiate in seconda fila in una strada ampia potreste trovare un vigile che vi lascia andare con una tirata d’orecchie (e questo comunque non vuol dire che parcheggiare in seconda fila sia automaticamente diventata una cosa permessa). Se parcheggiate davanti al passo carrabile di un’ambulanza è più probabile che la macchina ve la portino via.

Non ho tutte le risposte a tutte le possibili domande riguardanti questi temi. Ci sono tantissimi regolamenti che possono o non possono essere presi in causa quando si organizza qualcosa. Il mio scopo è quello di evidenziare le criticità, più che dare delle risposte pronte all’uso e valide per chiunque.

Cominciamo quindi con il capire che cosa sono e cosa si può fare e cosa no in un appartamento o studio privato.

La casa privata

La casa è il luogo di residenza o di dimora di una persona. Può essere di proprietà o in affitto (nel qual caso il contratto può prevedere clausole aggiuntive riguardo il suo utilizzo). E’ una tipologia catastale abitativa, quindi ha in partenza i requisiti per l’abitabilità (altrimenti non ci si potrebbe dimorare), ma questi requisiti impongono anche un limite al numero di persone che possono esserci contemporaneamente, affinchè vengano rispettate i necessari requisiti di aeroilluminazione e di sicurezza (pensa a cosa succede in un locale sovraffollato in caso di incendio). Quindi in un monolocale non ci si dovrebbe vivere in 7 persone, nè puoi invitarci decine di amici.

Ricordiamoci sempre che un’abitazione non è un locale pubblico e tantomeno può essere un posto dove somministrare cibi o bevande a pagamento. A casa puoi avere ospiti, ma non avventori. Allo stesso modo, ci sono una serie di attività che non puoi fare. A casa puoi viverci, ma non puoi usarla come laboratorio. Quindi va da se che ci sono tutta una serie di cose che si possono o non possono fare. Queste restrizioni sono dettate da aspetti amministrativi (es. destinazione d’uso dell’immobile) e legali.

Un appartamento non ha necessità di rispettare tutte le normative vigenti per un locale aperto al pubblico. Non ha, per esempio, l’obbligo di dotarsi di sistemi antincendio, non ha l’obbligo di avere una certificazione haccp, ecc.

Lo studio professionale privato

Uno studio privato, o meglio detto studio professionale, è il luogo dove un professionista esercita la sua professione. In questa frase iniziale c’è già un pre-requisito fondamentale: stiamo parlando di un professionista, ovvero di non di un soggetto privato, ma di una persona con tanto di partita IVA. Inoltre il luogo in cui il professionista esercita può essere un locale ad uso abitativo (la sua abitazione o un’altro appartamento residenziale) o ad uso commerciale.

Il professionista può svolgere la sua attività in un locale ad uso abitativo solo se per la tipologia di attività esercitata non è prescritto alcun requisito in merito ai locali e non è prevista l’apertura al pubblico. Inoltre solo il professionista titolare può svolgere l’attività all’interno dello studio. Quindi un soggetto privato, senza la qualifica di professionista, non può definire un locale nella sua disponibilità come di uno studio professionale. Attenzione va posta anche alla destinazione d’uso dei locali. Un box auto o una cantina non sono equivalenti ad una stanza del vostro appartamento. In quei locali non è prevista la possibilità di soggiornarvi perchè la loro destinazione d’uso non è abitativa.

In ambito BDSM non ci sono “professionisti” riconosciuti. Parlare di “studio privato” o “studio professionale” in questo ambito, solitamente indica il luogo dedicato utilizzato da un/una sex worker per ricevere i suoi clienti. E’ il caso tipico delle Prodomme, che a volte posseggono o affittano un appartamento o un locale da trasformare nel dungeon privato in cui ricevere i propri clienti.

Cosa si può fare e cosa no in una casa o in uno studio?

Veniamo adesso ad una serie di scenari tipo su cose che si possono o non possono fare. In genere in questo articolo come nei successivi, per evento commerciale intendo un evento in cui sia prevista la corresponsione di un corrispettivo per entrare/partecipare, a prescindere se l’evento si svolga in una casa, associazione o locale pubblico.

Posso fare una riunione/festa privata in una casa?

Si a patto che le persone siano tue ospiti (ovvero non debbano pagare un “biglietto” per partecipare). E’ il caso tipico degli amici che si vedono per guardare un film o una partita, per festeggiare un compleanno o un anniversario. Puoi sempre ospitare parenti e amici in queste occasioni senza avere alcun obbligo (salvo quanto indicato nel punto successivo per gli oneri SIAE). Il numero di persone presenti deve essere compatibile con le caratteristiche ambientali dei locali. Attenzione che se l’appartamento è in affitto il locatore potrebbe aver predisposto delle regole o divieti in tal senso (es. non permettere la presenza di ospiti).

Posso fare una festa da ballo nella mia abitazione?

Si, puoi farla, se non c’è il pagamento di un biglietto di ingresso. Il numero di persone presenti deve essere compatibile con le caratteristiche ambientali dei locali. Inoltre, se il numero di persone è particolarmente alto (chi non ha una mega villa in stile hollywoodiano?) potrebbe essere necessario pagare la SIAE. Per avere maggiori informazioni su questo tema, conviene sempre rivolgersi alla mandataria di zona, identificabile consultando il sito stesso della SIAE.

Posso fare una festa privata nella mia abitazione ma far pagare la roba da bere/mangiare che gli ospiti consumano?

No, perchè in questo caso si configura la somministrazione di cibo o bevande e questo non può essere fatto in un luogo privato, ma solo in un locale pubblico (bar, ristorante) dopo aver ottenuto la relativa licenza e aver ottemperato alle relative normative sull’igiene degli alimenti, TULPS, ecc.

Posso avere la sede di un’associazione in una casa privata o in uno studio privato?

Si, anche se questa scelta è ritenuta dubbia da alcuni consulenti in materia. Questo però non significa che automaticamente si possano fare indistintamente tutte le attività associative all’interno dell’abitazione, ma solo che quella è la sede legale dell’associazione. Come dicevo, alcuni consulenti ritengono un’associazione senza una propria sede sanzionabile, proprio perchè viene a mancare il presupposto di locus di aggregazione.

Posso fare un evento a pagamento in una casa privata o in uno studio privato?

No. Gli eventi in cui è previsto il pagamento di un biglietto o contributo d’ingresso sono eventi “commerciali” e possono essere svolti in locali pubblici o nelle sedi di associazioni. Quindi in una casa privata o in uno studio privato non si possono tenere workshop, performance, play party o feste simil discoteca. Tutto ciò che prevede un costo per partecipare, insomma. Ricordate la regola: a casa avete ospiti, non clienti o avventori.

Posso tenere dei corsi in uno studio privato?

Un professionista all’interno del suo studio, può tenere dei corsi relativi alla sua professione (sempre compatibilmente con le caratteristiche strutturali dei locali, l’affollamento dei corsi stessi ed eventuali normative specifiche relative al suo ambito professionale). Ma come abbiamo visto in ambito BDSM non c’è una professionalità riconosciuta, quindi organizzare corsi e workshop pubblici in un luogo privato è un illecito.

Posso fare una lezione a pagamento all’interno di una casa privata?

In linea di massima si, se si tratta di lezioni private singole e se l’ambito è compatibile con la destinazione d’uso. Un esempio classico di lezioni private che sono ampiamente diffuse sono le ripetizioni del doposcuola. Ma in ambito BDSM? Posso accogliere a casa mia qualcuno per insegnargli come fare fire play e farmi pagare? Si, ma ricordandomi sempre che la responsabilità diretta per tutto ciò che può succedere e per eventuali incidenti è di chi organizza/ospita. Invece se volete ospitare a casa un gruppo di persone a cui insegnare qualcosa, questo non è automaticamente possibile.

Posso permettere ad altre persone di organizzare eventi nella mia casa privata? E nel mio studio privato?

Si se si tratta di eventi privati (festa di compleanno, anniversario, ecc) in una casa privata. Fondamentalmente stai prestando la tua abitazione ad un amico/a per un utilizzo non commerciale. Se invece l’evento è di tipo commerciale, non puoi farla tu e non può farla ovviamente nessun altro.
Non puoi far fare eventi privati o commerciali da altre persone in uno studio professionale, visto che è preposto solo allo svolgimento dell’attività professionale dello specifico professionista e non di persone a caso.

Posso organizzare un evento nella mia casa privata se ad organizzarlo è un’associazione?

Tendenzialmente si, se si tratta di un evento non commerciale e se la tipologia di evento e il numero di partecipanti sono compatibili e proporzionati agli spazi a disposizione. Ad esempio, puoi ospitare la riunione del direttivo o dell’assemblea di un’associazione nel tuo salone oppure ospitare una riunione del club del libro, ma non puoi ospitare per la lettura di poesie 50 persone in un appartamento di 40 metri quadri perchè il numero di partecipanti contrasterebbe con le norme di igiene ambientale relative all’abitabilità di quell’appartamento.
Se invece si tratta di un evento a pagamento, no, non puoi. Questo è il caso tipico su cui molte associazioni commettono degli illeciti, pensando che basti affittare una villa privata per poter fare qualunque tipo di evento a pagamento. Avere un’associazione non trasforma immediatamente qualunque luogo a caso in una “sede” dell’associazione.

Posso affittare un appartamento ad un* sex worker perchè riceva clienti?

Secondo la giurisprudenza non è ravvisabile il reato di favoreggiamento da parte di chi affitta a prezzo di mercato un appartamento ad una persona che esercita la prostituzione anche se chi affitta è consapevole che la stessa intenda esercitare in quell’appartamento la propria attività. E’ importante che il prezzo sia quello di mercato, perchè se il prezzo è volutamente più alto, potrebbe essere contestato il reato di sfruttamento. Se, invece, il proprietario affitta la casa a più sex worker e provvede a sistemare l’immobile in modo tale che ciascun* possa avere la giusta privacy per ricevere i propri clienti, commette il reato di favoreggiamento della prostituzione.

Sono un* sex worker, posso ricevere clienti nella mia abitazione?

Si, se l’appartamento è di proprietà, il lavoro non arreca disturbo agli altri condomini (pensate alle frustate alle 3 di notte). Se l’appartamento è in affitto o in coabitazione, la situazione è decisamente più complessa e coinvolge sia il proprietario dell’immobile che eventuali conduttori (ad esempio l* partner). Non volendo trattare troppo superficialmente questo argomento qui, consiglio la lettura di questo articolo.

Sono un* sex worker, posso ricevere clienti nella mia abitazione insieme ad un* altr* sex worker?

No. Ricevere un cliente per una sessione con due o più sex worker può essere configurabile come sfruttamento della prostituzione anche se la casa è di proprietà di un* dei due sex worker. Lo stesso dicasi per l’affittare un appartamento (es. i famosi “tour” in coppia), perchè l’intestatario del contratto di affitto potrebbe essere accusato di favoreggiamento e/o sfruttamento.

Cosa succede se qualcosa va storto?

Il proprietario (o l’affittuario) che ha organizzato l’evento a pagamento è legalmente direttamente responsabile. In caso di problemi o incidenti avvenuti nella casa privata o nello studio privato (anche una semplice scivolata su un tappeto), chi subisce un danno dovrà rivalersi sull’organizzatore, denunciando l’accaduto e sostenendo le spese legali di un processo, con il risultato che il responsabile potrebbe non essere in grado di ripagare pienamente il danno subito. In pochi casi infatti, si è coperti da un’assicurazione infortuni come invece è obbligatorio nei locali pubblici. E nel caso di eventi a pagamento tenuti in un luogo privato, l’assicurazione potrebbe rifiutarsi di risarcire, in quanto il locale veniva utilizzato in un modo non previsto dal contratto assicurativo (è la stessa cosa che succede se fate un incidente con la vostra macchina mentre fate una gara clandestina di auto o anche mentre correte in pista per provare il brivido della velocità).

Ancora più grave è la situazione se una persona rimane intossicata per le bevande o il cibo. Nel caso di un evento a pagamento, configurandosi la violazione delle normative sulla somministrazione degli alimenti e il rispetto delle norme sulla salute pubblica, il rischio di multe o procedimenti penali per il padrone di casa/affittuario è molto concreto.

Conclusioni

I luoghi privati non sono sottoposti alle normative e ai controlli a cui sono sottoposti i locali che ospitano eventi e persone. Questo da solo fa capire che ci sono tutta una serie di pericoli, magari non immediatamente visibili ai più, che devono portarci non solo ad evitare, ma ad ostacolare fermamente questi eventi.

Da quanto evidenziato, le criticità sono quelle relative all’organizzare eventi a pagamento e nell’esercizio dell’attività di prostituzione. Fondamentalmente in un appartamento è possibile ospitare solo amici e parenti senza che vi sia un’attività commerciale di qualche tipo. Quindi organizzatevi festicciole, orge o sessioni BDSM con i vostri amici ed amiche e godetevi la loro compagnia senza problemi.

Discorso diverso per quanto riguarda gli studi professionali. Posto che non esistono ruoli professionali e partite IVA specifiche per il BDSM, resta il fatto che lo studio professionale può essere utilizzato solo per l’esercizio della professione. Quindi un avvocato riceverà i suoi clienti, al pari di un massaggiatore. Nè l’uno nè l’altro possono organizzare nel proprio studio eventi di altro tipo. Chi non ha la partita iva, non ha -di fatto- uno studio professionale.

In ogni caso, come abbiamo visto, partecipare ad un evento a pagamento in un luogo privato espone al rischio di non essere tutelati in caso di incidente e di dover affrontare una lunga e costosa trafila giudiziaria che può anche non dare i risultati sperati o darli solo dopo molti anni.

Nei prossimi articoli parleremo di cosa poter organizzare e fare all’interno di locali pubblici e di associazioni o circoli privati.


Le informazioni presenti in questo articolo sono frutto di conoscenza e approfondimento personale. Poichè le normative relative agli eventi sono estremamente complesse, è sempre difficile estrapolare delle regole universali applicabili indistintamente. Qui si è cercato di evidenziare le criticità, più che voler dare delle soluzioni pronte all'uso. Le informazioni potrebbero essere suscettibili di errori dovuti ad errori o sviste o ad aggiornamenti normativi successivi. Per ogni riferimento a casi specifici, è necessario rivolgersi a professionisti che possono dare la giusta consulenza su temi come le normative catastali, societarie, fiscali, di igiene ambientale, sulle autorizzazioni comunali, sulle licenze per somministrazione, su tutela dei dati personali sensibili, su antincendio, SIAE, TULPS, HACCP e via dicendo. Organizzare un evento è una responsabilità, non prendetela alla leggera. Se noti un errore o una svista, segnalalo scrivendo a info@bdsmitalia.org