La mia guerra contro i furbetti degli eventi a pagamento

I furbetti degli eventi sono quelli che vogliono guadagnare creando eventi, ma saltando il rispetto di tutta una serie di normative nell'organizzarli. Ora però è ora di smetterla di tollerarli.

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I furbetti degli eventi

La figura dei furbetti degli eventi BDSM a pagamento sembrava destinata ad estinguersi dopo la fine dell’era pioneristica del BDSM in Italia. All’alba della scena BDSM, infatti, molti eventi venivano organizzati senza troppa attenzione a norme e regolamenti. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Sono stati fatti grandi passi avanti per quanto riguarda l’autoconsapevolezza, le norme di sicurezza delle varie pratiche e il rispetto delle regole e del consenso (che, per essere davvero valido, deve essere un consenso informato).

Ancora oggi, però, ci sono una serie di furbetti (e furbette) che ingannano altri BDSMer spacciando per eventi regolari quelli che invece sono eventi illegali. Eventi spesso privi delle minime norme igieniche e di sicurezza e facendo una concorrenza sleale a chi invece cerca di fare le cose in regola. Parlo degli eventi in cui c’è un biglietto di ingresso, non delle festicciole casalinghe dove al massimo si condividono le spese per il barbecue. Ad organizzarli non sono persone che vivono ai margini della comunità BDSM, ma persone ben note, che magari fanno anche divulgazione, che parlano di sicurezza, di rispetto delle regole e tante altre belle parole. Che però non sempre applicano agli eventi che organizzano.

E’ necessario fare una guerra contro i furbetti?

Ovviamente, non tutti quelli che organizzano eventi rientrano nella categoria dei furbetti e la gravità delle norme violate è molto variabile, ma alcune delle violazioni più gravi sono quelle che risultano meno visibili. Quelli che si adoperano per rispettare norme e regolamenti per poter creare un evento che non sia solo divertente per i partecipanti, ma rispettoso delle regole e, soprattutto, degli altri competitor sono una sparuta minoranza. La concorrenza sleale è ritenuta un male deleterio in ogni ambito commerciale e professionale, ma nel BDSM c’è chi inganna gli altri per mero profitto. Questo succede perchè la maggior parte dei furbetti non affronta l’organizzazione degli eventi in modo professionale. Per lo più è gente mossa da voglia di visibilità o di guadagno.

Questo comportamento mette a rischio i partecipanti, che si fidano della notorietà dei furbetti, e danneggia tutti gli operatori che agiscono nella legalità. Ed è questo che io ho deciso di combattere e di non lasciar più correre “per quieto vivere”.

Come già detto, le violazioni sono di vario tipo. Dal mancato rispetto delle norme di sicurezza e igiene ai diritti SIAE, dalla mancanza di autorizzazioni per la somministrazione di cibi e bevande al mancato rispetto delle normative antincendio o della certificazioni degli impianti elettrici, dall’ignorare le normative anti-covid, al creare dark-room in locali pubblici, ecc ecc. La lista di infrazioni commesse a destra e a sinistra è davvero lunga.

Nel momento in cui si crea un evento a pagamento si smette di organizzare una “festicciola a casa per gli amici”, si diventa imprenditori a tutti gli effetti e si è sottoposti alla burocrazia e ai controlli del caso. Per sapere quali sono tutti gli adempimenti da seguire ci sono professionisti che si fanno pagare profumatamente per dare questo tipo di consulenze. Ed io ho tutto il diritto di difendere il lavoro che ho fatto (anche pagando profumatamente quei professionisti) per mettere a norma il locale dell’associazione che gestisco e gli eventi che organizzo.

Bisogna cambiare le cose

Il bollettino di pagamento che mi è arrivato dalla SIAE pochi giorni fa

Proprio l’altro giorno la SIAE ha richiesto il pagamento del canone per la diffusione della musica d’ambiente per il 2021 a prezzo pieno, nonostante io non abbia ancora aperto un solo giorno! E parliamo di ben 386€! Ovvio che i furbetti degli eventi non hanno di questi problemi, visto che molto probabilmente la SIAE non sa ancora nemmeno della loro esistenza. Non ancora, almeno.

Per tutte queste ragioni ho deciso che è giunta l’ora di strappare la maschera di menzogne e dissipare la nebbia di inganni. Non voglio più far finta di non vedere. Non voglio più permettere che vengano impunemente organizzati eventi di questo tipo in ogni parte d’Italia. Se noto così tanti eventi illegali quando nemmeno li cerco, vuol dire che è un fenomeno davvero importante e che probabilmente sono molti di più.

Chi vuole fare eventi a pagamento deve mettersi in testa una volta per tutte che è un lavoro e che richiede professionalità e impegno. Il non rispetto delle regole è il comportamento che ho sempre denunciato e cercato di scoraggiare nel corso degli anni, anche con molti articoli su questo sito. E’ evidente che non sono serviti i miei moniti pubblici o i miei amichevoli rimproveri privati. Questo vuol dire che da ora sarò costretto a far intervenire le autorità affinchè verifichino e, nel caso, sanzionino chiunque (uomo o donna, conoscente o sconosciuto, vicino o lontano) stia facendo il furbetto.