Tu non puoi passare!

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Questa era la famosa frase che Gandalf urla contro il Barlog in uno dei film della trilogia del Signore degli Anelli. E sembra che, nel panorama del bondage italiano, ergersi a scudo contro le “entità” minacciose sia una pratica che trova molti adepti, che cercano di difendere il proprio orticello o il proprio pollaio.gandalf

Diverso tempo fa, MaestroBD si interrogava pubblicamente sul suo profilo di Facebook riguardo al fatto che c’era un rigger “emergente” che contattava modelle per fare degli spettacoli di bondage in un privè e ne criticava apertamente l’operato, accusandolo di non essere sufficientemente qualificato, di millantare capacità non possedute e così via. Ne parlo adesso perchè questo articolo era rimasto in sospeso e poi era finito nel dimenticatoio, ma visto che sto rimaneggiando tutto il blog, è risaltato fuori e mi è sembrato giusto completarlo e pubblicarlo.
Il post iniziale della sua discussione era il seguente:

Affrontiamo una questione interessante, tanto il mio profilo è aperto quindi anche chi non è amico può leggere e commentare.
Se venite a sapere di un “sedicente” esperto di Bondage, che si lancia nell’ambiente a testa bassa, con poca esperienza reale e ancor meno umiltà.
Che contatta diverse persone proponendo di legarle, legittimandosi con affermazioni spesso contraddittorie e palesemente false (dimostrato poi).
Prendendo atto che è un principiante, viste le foto (che lui stesso fa girare in privato ma che come tutto su Internet sono incontrollabili una volta lasciato il vostro pc).
E’ giusto che diate il vostro parere a chi vi chiede se è il caso di farsi legare da lui?
Ma sopratutto, secondo voi, è lui che dovrebbe cercare quelli più esperti per farsi insegnare, o loro che dovrebbero spontaneamente andare a correggerlo?

A tale post avevo risposto, ma come spesso accade con MaestroBD, il mio commento è stato prontamente cancellato, perchè rivelava le pecche nel discorso qui sopra, soprattutto riguardo i punti evdenziati in grassetto.

Premessa iniziale: è cosa nota che io e Davide la pensiamo diversamente su varie cose riguardanti il BDSM e sinceramente non ci vedo nulla di male nell’esporre il mio pensiero in modo molto sereno, prendendo spunto dal fatto specifico e cercando di ricavarne delle riflessioni di carattere generale. Non mi risparmierò però delle critiche specifiche, soprattutto quando vengono presentate tesi o addirittura “fatti” che so non essere veritieri, ma il mio intento è quello di stimolare il lettore ad un’analisi critica di quanto sente dire in giro,  soppesandola con il proprio cervello, non quello di far passare per oro colato il mio pensiero. Ognuno deciderà se e come verificare quello che necessita di approfondimento e di trarre in piena libertà le proprie conclusioni.

Per quanto mi riguarda le problematiche che voglio affrontare in questa mia piccola dissertazione sono di vario tipo:

  • perchè una persona si sente autorizzata a dare giudizi su qualcuno che non conosce, basandosi solo su qualche immagine vista di straforo?
  • perchè le accuse mosse alla persona emergente, evidenziano gli stessi comportamenti avuti in passato dalla persona che critica (della serie… se lo faccio io va bene, se lo fai tu è un errore)?
  • che consigli si possono dare a chi riceve una proposta del genere?
  • che consigli si possono dare a chi vuole cimentarsi nel fare una performance di bondage?

Quello qui sotto è il mio post originale, con qualche piccola correzione ed integrazione, dovuta più che altro alla possibilità di articolare meglio il mio pensiero, visto che il mio intervento commentava anche una serie di ulteriori post dello stesso thread. Se qualcosa non vi torna, potete andare a ricercare questo thread (è di inizio settembre 2013) e leggere gli altri commenti.

Trovo disturbante che si critichi chi è alle prime armi come se questa fosse una colpa. MaestroBD, ti conosco da anni e da anni sento tante cose da te raccontate che non corrispondono al vero.
Dovresti avere un atteggiamento meno altezzoso e sprezzante, visto che alcuni delle accuse che rivolgi agli altri potrebbero essere tranquillamente addebitate a te stesso, almeno agli inizi della tua carriera da rigger, che non è ultra ventennale come vuoi far credere (ma le vogliamo tirar fuori le prove di qualche tua legatura “ventennale”?). Così come non vere sono state tante cose di cui ti sei vantato (dalle presunte performance fatte al Fetish Evolution a quelle fatte con Kumi Monster di cui ti sei vantato per anni nel tuo sito). Diciamo le cose come stanno… per anni hai millantato crediti che non avevi.
Sulla qualità dei tuoi insegnamenti posso giudicare anche io da quello che vedo: dovresti considerare di avere avuto allievi e sottomesse/compagne di giochi coinvolti in incidenti mortali, altri che, in occasione di altri incidenti (solo fortuitamente senza conseguenze fisiche gravi) hanno mentito pubblicamente e spudoratamente su informazioni fondamentali riguardo i materiali coinvolti nell’incidente stesso… la lista è lunga.

Se inizi una critica a qualcuno con questo tono da detentore della verità, rischi di fare dei torti anche non volendo, visto che ti circondi sistematicamente di persone con conoscenze inferiori (anche perchè sono entrate nel mondo BDSM da poco e non conoscono tanti retroscena su di te, di cui tu ovviamente non parli). Di alcune di queste cose se ne è già ampiamente parlato, ma comunque non è questa la sede. La persona in questione [il rigger emergente] mi ha contattato spontaneamente: vuole fare una esibizione in un locale e mi ha chiesto di incontrarlo per dargli un parere “dal vivo” sul suo modo di legare. Bada bene… non vuole fare acrobazie o cose particolarmente complesse, ma semplicemente far vedere qualche legatura, senza sospensioni.
Tanti altri rigger, bravi e meno bravi, si cimentano regolarmente con queste cose, come mai allora non ti sei scagliato contro di loro in precedenza? Non è lo stesso comportamento che tu hai avuto agli inizi? Quello di proporre a chiunque ti capitasse a tiro di “provare” a fare bondage? Ma nel tuo caso questo comportamento lo giustifichi, magari lo reputi “necessario”, mentre negli altri è solo fonte di avventatezza e irresponsabilità. Due pesi e due misure. Eri un perfetto principiante anche tu quando ti sei scelto il nick di “Maestro”, quando hai fatto i primi spettacoli e quando, addirittura, hai proposto di insegnare. Se oggi qualcuno con la tua stessa preparazione di allora provasse a fare le stesse cose, tu per primo lo condanneresti come un irresponsabile.

Sinceramente le sue foto non mostrano una tecnica inferiore alla tua quando ti sei timidamente affacciato al mondo del bondage nel 2006 e ti ho aiutato a fare le prime performance o i primi corsi. Ho molte foto di quel periodo che dimostrano una tua tecnica decisamente inferiore a quella attuale (quante chiacchierate/discussioni ci siamo fatti ai tempi sul risultato estetico dei tuoi lavori) e di sicuro non superiore a quella della persona che hai preso di mira… andiamo!! Hai usato corde di cotone per le sospensioni per anni prima che ti decidessi a capire che non sono adatte o sicure allo scopo!! Su su… meno spocchia e ricorda un po’ i tuoi stessi inizi, quando i tuoi errori erano macroscopici e la qualità delle tue legature era discutibile. Magari una ripassata ai vecchi archivi fotografici potrebbe aiutare a capire che quando hai cominciato ad insegnare o ad esibirti lo hai fatto da semplice autodidatta che aveva pochissima esperienza, eppure tu hai avuto la faccia tosta di proporti come Maestro (d’altronde hai sempre usato un nickname così altisonante anche quando eri un assoluto esordiente) ed io ho scelto di credere in un giovane con tanto entusiasmo, più che tanta capacità, tant’è che i primi corsi li hai fatti da co-istruttore insieme ad una persona molto più esperta di te, proprio perchè non ero convinto che tu avessi le capacità per tenere un corso autonomente. Lo ripeto senza timore di smentita: se quando hai cominciato ad esibirti fossi andato davvero ad affermare in giro che avevi già oltre 10 se non 15 anni di esperienza, saresti dovuto essere il primo da cui chiunque avrebbe dovuto tenersi alla larga vista la pessima qualità delle tue legature. Uno con 15 anni di esperienza che lega così male non è certo una buona garanzia. Ed infatti questa storiella dei 20 e passa anni è cominciata a nascere quando ti sei circondato di persone che non conoscevano i tuoi inizi di carriera e, fidandosi, non hanno pensato di dover indagare. Ma è una grandissima bufala.

Se fossi stata una persona conscia dei propri limiti, avresti dovuto astenerti dal voler insegnare a tutti i costi, perchè avresti dovuto essere ligio a quello che oggi vai predicando, ovvero essere responsabile e valutare oggettivamente le proprie capacità.

Su cosa basi quindi il tuo giudizio negativo su questa persona? Lo hai mai visto legare dal vivo? No, non lo hai mai visto. Hai solo visto qualche foto che qualche modella poco scrupolosa della privacy ti ha “girato” e tanto ti è bastato per capire cosa? Che era un pericolo ambulante come tu sostieni? Ancora una volta, pericolo per chi? Per le eventuali modelle o per la tua presunta egemonia? A me, il tuo farti paladino sembra più motivato dalla seconda ipotesi. La storia si ripete.

Non credo che spetti a te dire se qualcuno [in questo caso una modella di bondage] deve o non deve frequentare qualcun altro (a meno che al limite tu e quella modella non siate in una relazione D/s di un certo tipo). La gente ha il suo cervello. E tu dovresti insegnare loro a volare con le loro ali, non a batterle a comando.
E, soprattutto, un rigger o un compagno non si scelgono solo in base al curriculum o a quanti nodi al minuto uno riesce a fare. Si scelgono in base alle emozioni che uno riesce a dare con le corde, fosse pure facendo delle legature semplicissime..

E’ triste pensare che una bottom non si preoccupi di studiare e di essere in grado di valutare autonomamente le capacità di un rigger. Certo, tu credi di detenere la una sorta di “onniscenza” al pari dell’ultimo degli highlander e che l’altra persona (la bottom, appunto) debba essere totalmente deresponsabilizzata… è una cosa che hai affermato più volte a destra e a manca. Ma così facendo non educhi e non insegni la cosa più importante: a ragionare con la propria testa, a prendere delle decisioni e, soprattutto, ad assumersi la responsabilità di quelle decisioni.

A livello mondiale mi pare tu sia l’unico a pensare una cosa del genere e, anzi, molte bottom di altissimo livello hanno scritto fior di manuali sull’argomento proprio perchè è assurdo che una persona abbia il diritto di “non conoscere”, “non controllare” o “non verificare” quello che succede durante una sessione. Ma tu hai i tuoi metodi ed io posso solo dissociarmene, sei e rimani comunque libero di impostare il tuo insegnamento come preferisci.

Se una persona ha avuto dei dubbi e ti ha chiesto un parere, perchè glielo hai dato -positivo o negativo che sia- visto che non sapevi nulla? Non era più corretto che fosse magari lei a scrivere direttamente della sua esperienza, se voleva chiedere un parere “pubblico”? I posti per farlo ci sono, dai gruppi dedicati al bondage di Facebook o Fetlife. Hai scelto di dare un giudizio non solo in privato, ma addirittura pubblicamente, su questa persona… anzichè fare quella che, secondo me, era l’unica cosa corretta: ovvero dare alla persona in questione una serie di strumenti da poter usare autonomamente per valutare il suo interlocutore.

Riguardo al rigger in oggetto, come detto, ha chiesto un parere, con molto garbo e molta umiltà: atteggiamento ben diverso da quello che tu descrivi. E stai pur sicuro che darò il mio parere in modo molto diretto, come ho fatto anche in passato con chi me lo ha chiesto. Ma non ho mai detto a qualcuno di “non fare” qualcosa o di non “provare” a fare… Perchè? perchè è l’unico modo in cui si può provare a migliorare: spostare l’asticella più in alto di dove si è già certi di poter arrivare. Storicamente hai sempre osteggiato chi entrava nella scena bondage senza “passare” da te… e lo hai fatto in modo tanto più plateale e minaccioso quanto più grandi erano le sue potenzialità… anche qui la lista di casi è lunga. Salvo poi fare dei fantastici dietrofront quando ti sei reso conto di non essere riuscito a mortificare la crescita (o, vedendola dal tuo lato, l’ascesa) del nuovo rivale e hai poi cercato di farteli amici per convenienza (com’è che si dice? Se non puoi batterli, alleati con loro, no?). Anche qui la storia, la tua storia, è piena  di alleanze con persone che disprezzavi e che ti disprezzavano. E anche in questo caso, il tuo comportamento non è stato da meno, visto che a qualche mese di distanza hai proposto al “rigger emergente” di organizzare un evento insieme.

Poichè io credo nella responsabilità di ognuno (in questo caso di entrambi il rigger e la modella), dal canto mio, a chiunque si voglia cimentare con il fare performance e spettacoli di bondage (ho dato fiducia anni fa ad un giovane ed inesperto MaestroBD, quindi credo di continuare ad essere coerente, semplicemente dando consigli e, nel caso, vigilando), posso dare solo dei semplici consigli (non di certo esaustivi), perchè le variabili di cui tener conto sono moltepilici:

  • fai cose semplici. Il palco mette ansia e l’ansia riduce le prestazioni, quindi se tenti di fare cose complesse il rischio di trovarti in difficoltà è più alto
  • prova quanto più possibile con la persona con cui farai la performance. Non si riusciranno mai a conoscere i dettagli del posto, l’altezza esatta del punto di sospensione, etc… quindi essere allenati è l’unico modo per poter gestire gli imprevisti.
  • una performance non è solo “tecnica”, ma ha una componente emozionale altrettanto importante. Ci sono molti modi per farlo, dalle performance più teatrali a quelle più intimiste. Quindi la “tecnica” di per sè non è l’unica cosa che conta. Si possono fare performance molto coinvolgenti con pochi semplici legature… oppure fare performance noiose e piene di nodi. A te la scelta. Ho visto spettacoli su palchi “importanti” fatti da rigger di calibro internazionale in cui la pura tecnica era volutamente la parte minore del tutto, quindi non vedo perchè ci si debba preoccupare così tanto solo di questo aspetto. Che emozioni vuoi trasmettere? Vuoi far sorridere, ridere, piangere, commuovere, etc? Pensa e focalizza.
  • ricorda che la bottom/modella gioca un ruolo tanto importante quanto quello del rigger e tu, bottom/modella, hai il compito di imparare e di allenarti e migliorarti tanto quanto il rigger. E’ una danza a due… se entrambi non conoscono i passi si farà molta più fatica. Non è impossibile, solo molto più difficile (parlo per esperienza personale).
  • controlla l’attrezzatura e porta più del necessario. Può essere che una corda sia ripiegata male e non si voglia perder tempo a sbrogliarla…
  • divertiti. Se ti diverti tu sul palco, si divertiranno le persone tra il pubblico.