Sadomaso con un uncino come sex toy: lei morta, lui indagato

- Ralph Jankus e sua moglie Christel si sono intrattenuti in una lunga sessione sadomaso dopo le nozze
- La donna è morta alcuni giorni dopo a seguito delle lesioni interne causate da un uncino
- Lui ora rischia il carcere per omicidio colposo

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Coppia tedesca usa gancio come sex toy

Sembra una storia impossibile da riportare al giorno d’oggi, usare un uncino come sex toy. Eppure è tutto vero. Una coppia tedesca, Ralph Jankus, 52 anni, e la sua neo-sposa Christel, 49, hanno usato un gancio in metallo appuntito per i loro giochi sessuali. E, a quanto riportato dal marito, ora indagato per omicidio colposo, non era nemmeno la prima volta.

Ralph Jankus ha confessato che il loro rapporto includeva pratiche sadomaso e che quelle messe in atto fino a quel momento erano state sempre consensuali. Il problema, in questo caso, non è stato solo il livello di rischio della pratica e la pericolosità dello strumento utilizzato. La tragedia è avvenuta anche perchè, una volta accusati i primi dolori, sono passati ben quattro giorni fino a quando i due decidessero di andare in ospedale.
Durante quei giorni focosi, i due hanno deciso di usare un uncino come sex toy per i loro giochi sessuali. L’uncino ha perforato l’addome di Christel e questo, abbinato al ritardo nel ricorrere alle cure mediche, ha portato alla prematura morte della donna.

L’inchiesta e le accuse di omicidio colposo per aver usato un uncino come sex toy

Proprio su questo lasso di tempo gli investigatori stanno ponendo attenzione. Infatti vogliono capire come mai il marito non si sia reso conto che fosse un semplice indolenzimento, ma qualcosa di potenzialmente mortale. Jankus afferma di aver sottovalutato la gravità della situazione. Secondo il suo racconto, non pensava che la moglie avesse subito una perforazione dell’intestino che richiedeva un immediato ricovero in ospedale.

Christel, la donna morta in un gioco erotico
Christel, la donna morta nel gioco erotico con il marito

Jankus ha raccontato di praticare BDSM da oltre 30 anni e che questa passione era condivisa anche dalla sua compagna. Conosciutisi nel 2011, si erano sposati nel luglio 2018. I due avevano deciso di sostituire il tipico viaggio di nozze con una serie di lunghe sessioni di sesso e sadomaso, durate giorni.

A complicare il quadro della situazione, ci sono le dichiarazioni del figlio trentenne della vittima, che ha scelto di mantenere segreta la sua identità. Il giovane ha raccontato agli inquirenti che la madre aveva subito degli abusi da bambina ed era mentalmente instabile.

Secondo il figlio, la donna aveva anche denunciato degli abusi da parte del compagno, prima del loro matrimonio. Christel aveva poi ritirato le accuse e aveva affrontato un periodo di cure psichiatriche.

In un altro episodio la donna aveva mostrato al figlio lividi sul corpo e aveva detto di non voler più vedere il compagno. Il figlio è convinto che il marito della donna abbia “abusato, maltrattato e umiliato” la madre, ma che -ciò nonostante- lei lo amasse ugualmente.

Il processo è ancora in corso e potrebbe portare ad una sentenza di condanna per omicidio colposo.