Per la prima volta in Italia all’EuroPride Roma 2011 sfila un carro dedicato agli stili di vita alternativi BDSM, leather e fetish

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Striscione
Bozzetto dello striscione che verrà posto su entrambi i lati del carro

Alcova, all’interno della sua pluriennale opera di supporto alle comunità Leather, BDSM e Fetish italiana e romana in particolare, per la prima volta in Italia, ha promosso l’allestimento di un carro dedicato al sostegno degli stili di vita Leather, BDSM (Bondage Disciplina/Dominazione Sottomissione/Sadismo Masochismo) e fetish, all’interno della sfilata dell’EuroPride Roma 2011 che si terrà nella capitale l’11 giugno. Attorno a questa iniziativa si sono avvicinate associazioni come il Leather Club Roma e altre reltà italiane, nonché tantissimi singoli individui che credono che i tempi stiano diventati maturi per poter cercare di assicurare una maggiore tutela a chi pratica, ad esempio, bondage o sadomaso e per poter educare in modo corretto i media e l’intera opinione pubblica nel valutare il BDSM, Leather e fetish per quello che in realtà sono, ovvero dei modi alternativi, ma pur sempre sani e costruttivi, di concepire e vivere un rapporto tra individui adulti e consenzienti.

“C’è ancora molto da fare in Italia” dice Stefano Laforgia, proprietario di Alcova, il negozio specializzato che ha promosso l’iniziativa, “per riuscire, per esempio, a spiegare all’opinione pubblica la differenza profonda che esiste tra il BDSM  e la violenza domestica e a far accettare il fatto che chi pratica questo stile di vita può essere un buon genitore, un impiegato modello o uno dei tantissimi rispettabili membri della nostra società. Il nostro negozio è stato il primo a lottare per questi obiettivi al fianco dell’intera comunità italiana e abbiamo intenzione di continuare a far sì che cresca  il suo centro culturale”.

Striscione
Bozzetto dello striscione che verrà posto su entrambi i lati del carro

Moltissime persone entusiaste hanno giò dato il loro contributo all’organizzazione di questo evento ed in molti, anche se non possono partecipare in prima persona, si sono dimostrati disponibili a dare il loro supporto economico con una donazione spontanea o si sono prodigati nel farsi a loro volta portavoce di questa iniziativa, scrivendo sui loro blog, sui forum e sui siti tematici e portando l’evento all’attenzione di quante più persone, sia all’interno che all’esterno delle comunità di praticanti di questi stili di vita alternativi. E’ la prima volta che la comunità italiana partecipa in maniera così attiva ad un evento di questo tipo, segno che c’è una maggior consapevolezza di dover riuscire a cambiare lo stato delle cose che vede spesso le persone costrette a vivere questa parte della propria sessualità di nascosto anche dalle persone a loro più care, perché temono il loro giudizio e la loro reazione. Quello che si chiede non è, come qualcuno potrebbe pensare,  il diritto di fare qualsiasi cosa in qualunque posto, come andare in giro per la città al guinzaglio, quanto piuttosto il far capire che non c’è nulla di sbagliato o da curare quando si vive in modo adulto, consapevole e consensuale un rapporto che include in maniera più o meno estesa pratiche di “scambio di potere” o di sadismo/masochismo, che, in questo contesto, sono da considerarsi ben altra cosa dalla violenza domestica a cui spesso il BDSM viene paragonato.