Il caso delle foto non autorizzate alla Rosa e le Spine

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I FATTI

  • la Rosa e le Spine è una serata dell’Associazione FiveStars. Questa serata ha 3 Soci che la organizzano dal punto di vista logistico, che chiameremo Soci A, B e C. Sono 3 comuni Soci dell’Associazione FiveStars che mettono il loro tempo ed energie nell’organizzazione delle serata, quindi non hanno nè l’ultima parola nè diritti speciali a loro riservati e hanno il dovere di fare le cose con la massima trasparenza nei confronti del Direttivo e di tutti gli altri Soci.
  • i Soci B e C sono rispettivamente consigliere nazionale per le tematiche BDSM e Presidente Nazionale. Questi ruoli sicuramente impongono una maggiore capacità di valutazione, attenzione e una maggiore autorevolezza e responsabilità. Non dà loro alcun diritto di eludere le leggi vigenti o quelle delle Associazioni, Nazionali o locali a cui appartengono.
  • il regolamento della serata è chiaro: “È proibito l’ uso all’interno del locale di fotocamere, cellulari e videocamere, che dovranno necessariamente essere lasciate al guardaroba.” Non sono previste eccezioni. Questo regolamento è valido per tutti i soci del FiveStars, inclusi gli organizzatori, il direttivo e chiunque altro. Nessuno può derogare a queste regole e non sono previste delle “fotografie autorizzate” e “fotografie non autorizzate”. NESSUNA FOTO E NESSUN FOTOGRAFO PUO’ ESSERE AUTORIZZATO DA NESSUNO DEI SOCI. Non può essere proprio scattata. Quindi nessuno può portare o essere autorizzato a portare, per nessun motivo, un apparecchio fotografico all’interno della festa. Spetta agli organizzatori e loro collaboratori (i Dungeon Monitor) verificare che ciò non succeda ed eventualmente, come previsto dalle regole della serata provvedere “all’immediata espulsione dalla festa, all’interdizione a futuri eventi o addirittura all’espulsione dall’ associazione del Grand Club Five Star”.
  • la serata è presentata facendo leva sugli alti standard di sicurezza che sono garantiti dagli organizzatori (i Soci A, B e C), un impegno ed una promessa pubblicitaria a tutti gli effetti.
  • La mancata vigilanza è un venir meno alle promesse sugli alti standard di sicurezza della pubblicità della serata.
  • durante la serata gli organizzatori (i Soci A, B e C) hanno autorizzato alcune persone a introdurre ed usare delle macchine fotografiche, pensando di avere l’autorità per concedere tale permesso. Non sembra vi fosse alcun accordo se non verbale con tali persone, quindi non è possibile verificare quali fossero i termini di tale accordo e quali fossero i limiti imposti all’uso delle macchine fotografiche. Inoltre non si sa se il Direttivo dell’Associzione fosse stato informato e avesse deliberato riguardo tali autorizzazioni.
  • nessuno degli altri Soci era stato avvisato nè tramite le pagine evento su FB nè al momento dell’ingresso nel club, sia nella serata del 9 giugno che in quelle precedenti, che vi sarebbero state persone che potevano liberamente fare foto nel Dungeon, nè erano stati predisposti i moduli per le liberatorie previsti dalla legge.
  • tale permesso è stato concesso dagli organizzatori (i Soci A, B e C) a più persone in più di una serata.
  • il numero di queste persone autorizzate a fare fotografie durante la serata del 9 giugno non è chiaro. Gli organizzatori hanno dichiarato che ve ne fosse una soltanto (il socio D). Ma a fare foto durante le serate sono state molte di più, almeno 4 durante la serata del 9 giugno. Nessuna di queste persone era identificabile come “persona autorizzata a fare foto”.
  • gli organizzatori “impongono” a chi partecipa alla serata di firmare uno scarico di responsabilità con cui pretendono di assicurarsi la non perseguibilità per qualunque cosa accada all’interno della serata, anche se causata direttamente o indirettamente da loro. Tale documento è palesemente illecito. (per fare un esempio iperbolico, se un organizzatore spara a qualcuno o compie qualunque illecito, non potrebbe essere perseguibile perchè la vittima ha firmato uno scarico di responsabilità a favore degli organizzatori stessi)
  • uno degli organizzatori (il Socio A) era a pochi passi quando 3 persone (i soci D, E, F) facevano numerose fotografie con vere e proprie macchine fotografiche con tanto di flash (quindi non foto “rubate” di nascosto con un cellulare)  per parecchi minuti. Non è intervenuto.
  • uno degli altri organizzatori (il Socio B) svolgeva il compito di Dungeon Monitor, ovvero una persona che ha il compito dichiarato di verificare che le regole della serata vengano rispettate, inclusa quindi quella relativa al non poter utilizzare macchine fotografiche.
  • il Dungeon Monitor (che non era nemmeno nel Dungeon a fare il suo dovere) e il terzo organizzatore (il Socio C) sono stati tempestivamente informati che vi erano più persone che stavano facendo fotografie. Nessuno dei due è intervenuto nè a fermarle nè a verificare se fossero effettivamente le persone che avevano autorizzato. Hanno semplicemente ignorato la segnalazione.
  • durante la serata uno degli organizzatori (il Socio C)  ha dato la macchina fotografica ad un’ulteriore persona (il socio G) chiedendogli espressamente di fare foto a lui e a un’altra persona. Il Socio C ha poi pubblicato e ammesso di aver pubblicato su Facebook la foto sua e dell’altro Socio.
  • il Dungeon Monitor è intervenuto più tardi durante la serata per bloccare una coppia che, vedendo che altri avevano fatto fotografie liberamente, si stava fotografando con un cellulare mentre giocava con un’altra persona (li chiameremo i Soci H, I e L) . Quindi il Dungeon Monitor sapeva di avere il compito e l’autorità per intervenire in queste situazioni. Perchè è intervenuto in questo caso ma non in precedenza quando a fare le foto erano ben 3 persone contemporaneamente ed in un momento in cui la serata era molto più affollata?
  • nessuna delle persone che hanno fatto fotografie è stata allontanata dalla serata, come sarebbe stato previsto dal regolamento stesso. Non è infatti prevista, come sanzione per la violazione di una delle regole, la semplice “tirata d’orecchie”.
  • Un altro Socio (il Socio M) ha ammesso di aver copiato le foto fatte senza autorizzazione dal Socio N durante la serata del 9 giugno sul PC e di averle cancellate poi dalla macchina fotografica del Socio N. Da questo PC sono state poi pubblicate sul propro profilo internet di un Social Network da un’ulteriore persona (il Socio O). In alcune di queste foto erano visibili il Socio O in primo piano durante pratiche BDSM e i volti di parecchi altri Soci sullo sfondo (in una foto sono almeno 7). Alcune altre foto di questa serata sono ANCORA visibili su questo profilo in cui si vedono il Socio O e il Socio P.
  • Altre foto della stessa serata sono state pubblicate da un altro partecipante (il Socio P) sul suo profilo internet di un Social Network, sebbene siano riconoscibili solo il Socio P e O. Queste foto sono pure ancora online e visibili a tutti.
  • Uno degli organizzatori (il Socio A) ha pubblicato sul suo profilo di un Social Network una foto fatta durante una serata precedente in cui è visibile sullo sfondo il volto di un altro Socio (il Socio Q). Anche questa foto è ancora online.

RIFLESSIONE

Un’associazione che organizza serata BDSM deve tutelarsi contro tali comportamenti illeciti. Deve farlo in modo deciso e imparziale. Un organizzatore, che ha più responsabilità di un qualsiasi altro Socio, deve dare il buon esempio, non cullarsi dietro una presunta “impunibilità” o facendosi forte dell’idea (illegale) di avere lui l’ultima parola sulle sanzioni disciplinari.Chi decide in questi casi è il Direttivo dell’Associazione.

Nessuno mette in dubbio la “buona fede” e l'”ingenuità” delle persone coinvolte, ma queste cose possono essere un’attenuante solo per i Soci comuni, mentre per gli Organizzatori sono soltanto delle aggravanti!

Tutte queste cose sono state segnalate in dettaglio pvt a quello che si credeva un membro del direttivo dell’associazione e che comunque era uno degli organizzatori della serata.

 DOMANDE

  • Qualcuno di voi sa chi siano i membri del Direttivo dell’Associazione FiveStars?
  • Qualcuno ha mai letto il regolamento o lo Statuto dell’Associazione (il regolamento dell’associazione è cosa diversa dal regolamento della serata)? Perchè non sono disponibili online a tutti?
  • Perchè l’Associazione non riesce ad inviare tali documenti e informazioni su richiesta dei Soci dopo oltre una settimana? La risposta ufficiale è che nei giorni iniziali della settimana l’Associazione non svolge alcuna attività (questa cosa però non è indicata da nessuna parte sul sito dell’Associazione). Tuttavia negli stessi giorni di “inattività” è stato pubblicato un presunto Comunicato Ufficiale che comunicava le sanzioni disciplinari nei confronti di alcuni soci.
  • Perchè il Comunicato Ufficiale è stato pubblicato solo su un gruppo chiuso (in cui non sono presenti nemmeno tutti i partecipanti della festa visto che io e altre persone sicuramente non riusciamo ad esservi ammessi) e non sul sito dell’Associazione FiveStars o, vista la sua importanza, inviato a tutti i Soci via email?
  • Perchè il Comunicato Ufficiale, che poteva seguire solo ad una riunione del Direttivo è a firma anonima e non a firma del Presidente del FiveStars come normalmente dovrebbe essere a norma del Codice Civile?
  • Perchè il Comunicato, con toni intimidatori affermava che le decisioni riguardo i provvedimenti disciplinari erano INAPPELLABILI, cosa che contravviene nuovamente alle norme previste dal Codice Civile?
  • Perchè non è stato consegnata, su richiesta, copia dell’originale del verbale della riunione del Direttivo che ha deciso tali sanzioni? Come mai i membri del Direttivo non hanno convocato o interpellato i Soci coinvolti?
  • Non c’è quindi il rischio concreto, visti i vari punti sovra esposti, che il Comunicato non sia stato effettivamente redatto dal Direttivo con gli iter appropriati, ma direttamente dagli organizzatori, in barba a qualsiasi regola associativa, semplicemente per dare un’aura di falsa sicurezza unicamente a chi fa parte di quel determinato gruppo di FB, mentre non se ne trova traccia sulle altre pagine “ufficiali” dell’Associazione e dell’Evento?
  • Perchè un organizzatore sente di avere il diritto di concedere un’autorizzazione a violare una delle regole della serata? (provate a sostituire “autorizzare a fare foto” con “autorizzare a ubriacarsi e fare BDSM” o “autorizzare all’uso di droghe” etc)
  • Perchè lo stesso organizzatore non si sente responsabile delle conseguenze derivanti da quella autorizzazione? che succede se, sempre facendo esempi iperbolici, una persona evidentemente ubriaca che ha chiesto e ottenuto il permesso di giocare dagli organizzatori si fa male o fa male a qualcuno a causa della sua ubriachezza? l’organizzatore non è per nulla responsabile? E non parlo solo dal punto di vista strettamente legale… una persona che ha valutato quel tipo di gioco come ammissibile è una pesona a cui si può chiedere di fare altre vatulazioni simili?
  • Perchè stando al Comunicato di cui sopra i provvedimenti disciplinari di espulsione decisi dal Direttivo dell’Associazione (che è un organo ben superiore agli organizzatori di una serata) riguardano solo due persone? Di quali delle varie persone descritte sopra si tratta?
  • Se, come è presumibile, si tratta dei Soci N e O, prechè un simile provvedimento non è stato imposto dal Direttivo dell’Associazione anche a chi si è macchiato di colpe simili, come gli organizzatori A e C, nonchè le altre persone che hanno fatto fotografie?
  • Perchè l’Associazione dopo aver ricevuto notizia dei fatti non ha inviato un comunicato a TUTTI i Soci imponendo l’immediata cancellazione di qualunque foto da qualunque PC e l’immediata rimozione da qualunque sito internet, in quanto frutto della violazione della regola di non fare fotografie di alcun tipo? Se sono state fatte foto, fosse pure un autoscatto, è un’immagine illegale e quindi, chi ne dediete qualcuna, è OBBLIGATO A DISTRUGGERLE (non solo a non pubblicarle).
  • Perchè l’Associazione permette a questi organizzatori di continuare ad organizzare serate dopo che hanno dimostrato di aver violato in più modi e a più riprese le regole stabilite/approvate dall’Associazione stessa?
  • Perchè gli organizzatori -e non il Presidente, il Segretario o un altro membro del Direttivo dell’Associazione- rendono pubblici i Comunicati Ufficiali, danno spiegazioni e assicurazioni? Se loro sono semplicemente dei Soci solo un po’ più volenterosi e operosi… con quale autorità parlano a nome del Direttivo?
  • Perchè l’Associazione è più preoccupata di preservare lo status quo che di eliminare chi ha avuto comportamenti illeciti, ovvero chi ha fatto foto, chi ha autorizzato o richiesto che si facessero foto, chi detiene e chi ha pubblicato foto fatte illecitamente durante una delle serate dell’Associazione?
  • Perchè si cerca di dare la falsa impressione che “non è una cosa grave” che qualcuno finisca a sua insaputa su internet? Addirittura al punto che si interviene molto più duramente nel caso di un dresscode non appropriato? Perchè una cosa del genere sarebbe vista come gravissima da parte di un’Associazione durante una serata scambista, ma non tanto durante una serata BDSM?
  • Perchè non ci si rende conto di come, un comportamento errato alla base, porta altre persone a credere che quel comportamento sia lecito e a commettere, ingenuamente o no, ulteriori errori? La responsabiità dell’errore iniziale si ripercuote a cascata su tutta la catena di eventi. Se non ci fosse stato quel primo evento (autorizzare l’uso di macchine fotografiche) non avremmo nulla di cui rammaricarci oggi.
  • Perchè anzichè continuare a cambiare le regole, non si cambiano le persone preposte a vigilare su di esse? Se in un ristorante il cuoco non cura l’igiene, non si cambiano i clienti. Si cambiano il cuoco.

Molte di queste domande sono state poste agli organizzatori, all’associazione FiveStars e all’associazione AssoSex a cui il FiveStar è federato. Ma non è stata data risposta. Anzi, il presidente Assosex, presentatosi sulla pagina AssoSex tramite il nickname del Socio C anzichè quello suo ufficiale con nome e cognome, incapace di dare risposte non contraddittorie con quanto affermato in conversazioni private, ha pensato bene che la soluzione fosse bloccarmi e eliminare l’amicizia con la pagina FB dell’Associazione Nazionale AssoSex. Un comportamento quantomeno bizzarro da parte di chi, dovendo essere super-partes in quanto Presidente Nazionale (ben distante dalle beghe di una semplice seratina di uno dei tanti club federati), dovrebbe avere a cuore solo il rispetto delle regole, tra cui il DIRITTO ALLA PRIVACY, SEMPRE E COMUNQUE.

Immaginatevi se la stessa cosa fosse avvenuta in una serata scambista e qualcuno fotografava l’amica durante una gangbang nella sala coppie con decine di altre persone intorno. Se una persona sullo sfondo fosse stata vestita e intenta solo a chiacchierare non sarebbe stata certo contenta.

 

In una Associzione, i Soci vogliono sentirsi protetti da chiunque faccia delle cazzate o li esponga inutilmente a rischi riguardo la loro incolumità fisica o emotiva -inclusa la privacy, fossero pure gli organizzatori della serata o il Direttivo stesso. NESSUNO E’ AL DI SOPRA DELLE REGOLE. Se un organizzatore sbaglia DEVE pagare. Per dare credibilità alle regole stesse.

A che livello dobbiamo arrivare per capire che nel BDSM le regole sono importanti, fondamentali e che devono essere molto più severe di quelle della normale società?

Perchè se la regola è “ognuno è responsabile di quello che succede e la festa è solo una “scatola vuota” che gli organizzatori mettono a disposizione” allora io la prossima volta porto la mia macchina fotografica e faccio foto a tutto spiano alla mia compagna, fregandomene delle inquadrature e della messa a fuoco, dichiarando che voglio tenerle come ricordo sul mio pc. E nessuno può dirmi niente, giusto?

Se non vuoi la responsabilità di autorizzarmi a fare foto, non puoi avere l’autorità per dirmi di smettere.

EPILOGO L’associazione ha espulso il sottoscritto (non se ne capiscono le motivazioni… perchè ha osato protestare perchè altri soci avevano violato impunemente delle regole dell’Associazione stessa??), ha espulso un’altra socia e ha negato la richiesta di iscrizione di un’altra socia (trattenendo però la quota versata) queste ultime due colpevoli unicamente di essere tra le persone riprese.

Per far questo l’Associazione ha inviato a me e all’altra socia espulsa (al suo indirizzo di domicilio, in cui vive con i genitori) una raccomandata su busta INTESTATA con tanto di nome e logo del club, in barba alle più banali regole di tutela della privacy e come forma volontaria di ulteriore esposizione e outing forzato. Ovviamente io mi tengo ben lontano da tale evento e dalla gente che lo organizza. Voi fate un po’ come vi pare, ma non dite che non eravate stati avvisati.