Grave incidente al SMClub Roma – Parte seconda

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Questo secondo intervento si è reso necessario come contraddittorio a quanto scritto dal Presidente del SMClub di Roma tra i commenti a questo post precedente.

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Innanzitutto ti faccio notare quanto le tue lamentele al non essere tra i miei contatti sono ridicole… io ho scritto qui sul blog di Alcova, non su Facebook… se poi la gente preferisce rispondere e commentare lì e non qui ti dico che la cosa ha sorpreso per primo me… Come vedi hai potuto rispondere direttamente sul blog di Alcova come hanno fatto altre persone, visto che è QUI e non su Facebook che ho pubblicato questo resoconto dei fatti.

– la tua risposta è un attacco a me, sotto vari punti, molti dei quali non hanno nulla a che fare con l’incidente di cui si sta parlando. Ma soprattutto quello che hai scritto non è una risposta alla domanda più importante: CHE COSA HAI FATTO TU, in qualità di uomo e amico, di presidente dell’associazione SMClub, per tutelare una tua socia e amica che si è fatta male all’interno di una serata da te organizzata? Che cosa hai fatto al tempo dell’incidente? Che cosa hai fatto in questi 15 mesi dopo che ti sei accorto che i miei tentativi sono falliti? Hai aspettato che mi prendessi carico io della situazione? (dal tuo comportamento invece a me è sembrato che te ne fossi lavato le mani fin dal primo giorno, perché a prescindere se tu fossi stato considerato il “colpevole” avevi tutto l’interesse a dimostrare che sapevi gestire la situazione) Ok.. ci ho provato ma ho fallito miseramente perché sono incapace. E quindi? Tu sei per caso intervenuto a risolvere il problema? Hai preso in mano le redini della situazione? Hai pensato a come tutelare chi si era fatta male e anche i tuoi soci in futuro senza aspettare la copertura assicurativa (a questo punto vien da chiedersi se ci sia mai stata….) del locale? La risposta è semplice: NO. NON HAI FATTO NULLA. Per 15 mesi. E hai cercato semplicemente di lasciar cadere nel dimenticatoio l’episodio. Io ho accompagnato Libellula agli incontri, ma di certo non ho impedito che ci venissi anche tu o Mya. Però c’ero solo io. E non una volta sola. Non ci siete mai venuti, se non altro per dare supporto morale. Di sicuro i tuoi rapporti con il proprietario erano più intimi e magari potevi avere più influenza su di lui. Magari tu avresti saputo essere più accomodante con lui, più diplomatico, magari avendo della armi a tuo favore proprio in virtù del rapporto lavorativo che avevate e che potevi minacciare di interrompere se non avesse adempiuto al dovere di tutelare chi aveva utilizzato le attrezzature del locale. Ma niente di tutto questo è stato fatto e tu hai continuato ad organizzare serate in quel locale come se niente fosse… senza né dotarti di una tua assicurazione né preoccuparti che questo comportamento menefreghista del proprietario avrebbe potuto ripetersi. Ma già, in fondo, tu avevi fatto scrivere sul referto del Pronto Soccorso che l’incidente non era avvenuto lì… quindi di che cosa dovevi preoccuparti se non di continuare ad organizzare le tue serate senza modificare nulla per tutelare maggiormente i partecipanti e cercando di dimenticarti dell’accaduto prima possibile? Questo è quello che hai fatto.

Nulla è stato fatto in questi 15 mesi da te in quanto persona amica di Libellula (ma gli amici per me sono altro… non quelli che ti lasciano con il culo per terra), da te in quanto presidente di SMClub. Puoi aggredirmi quanto vuoi, ma questo non cambia lo stato dei fatti. NON HAI FATTO NULLA. Te ne sei fregato e anzi, a quanto mi hanno riferito pare che tu abbia persino detto di aver risolto il problema e di aver pagato tu le spese. E ti meravigli che io desideri far luce su tutta questa faccenda visto che tu contribuisci a renderla ancora più nebulosa? E’ questa la tua etica, quella della tua associazione? Secondo te non sarebbe stato meglio che proprio tu cercassi di risolvere il tutto alla luce del sole evitando che si potesse pensare che chiunque partecipi ad una serata del tuo club rischi qualcosa perché non sa bene se la croce è ben fissata al muro (e di certo quella dell’AlterEgo non lo era… ma forse solo la fortuna ha evitato che si staccasse) o che altre attrezzature sono poco affidabili?

Ora veniamo alla puntuale e doverosa risposta alla tua mail così stizzita quanto inutilmente ridicola. Cercherò di rispondere ai vari punti man mano che si sono presentati nel tuo messaggio, quindi non aspettatevi una grande coerenza. Rimando chi non avesse letto l’intervento precedente e i successivi commenti alla pagina con l’articolo iniziale.

– L’atteggiamento di Libellula non è stato affatto quello di chiedere soldi PRIMA di fare qualcosa, né quella di chiedere una cifra forfettaria per chiudere l’incidente. Vista la situazione che si era creata, ha chiesto di interpellare tempestivamente l’assicurazione per capire se c’era un centro medico convenzionato presso cui effettuare le cure senza dover sborsare soldi in anticipo. In questo modo ci sarebbero state tutte le tutele per tutti e nessuno si sarebbe sentito “sfruttato”. Peccato che il titolare del locale ha ritardato di settimana in settimana le informazioni necessarie, scaricando a sua volta la colpa sul presidente della federazione a cui il suo locale è consociato, che a suo dire era irreperibile e che, quando interpellato, non sapeva a sua volta dare informazioni precise sulla polizza assicurativa. Vista la lungaggine a cui si andava incontro, in alternativa avevamo proposto di indicare un medico di fiducia del proprietario del locale che poteva fare le necessarie cure addebidando poi direttamente a lui le spese. In questo modo il proprietario non avrebbe avuto il dubbio di essere stato raggirato e magari avrebbe pure potuto gestire a suo vantaggio il risarcimento con l’assicurazione (ma non lo avrebbe fatto, perché persona retta e onesta). Tutto questo per tutelare Libellula che non poteva sostenere in anticipo le spese mediche richieste. Mi sembrano richieste legittime volte a tutelare la persona più debole. A fronte delle quali però l’atteggiamento del proprietario è stato molto sprezzante e maleducato, tant’è che nonostante tutte le promesse e le richieste non si è mai saputo nemmeno quale fosse la compagnia assicurativa che copriva il locale, minacciando che o si facevano le cose come diceva lui oppure potevamo tranquillamente andare a provare ad avere i soldi tramite vie legali, perché tanto non li avremmo avuti. Tu, caro presidente dell’SM Club, in tutte queste discussioni, telefonate, incontri, dov’eri?

Il pericolo più grande in queste situazioni è l’isolamento. Una comunità che si rispetti, fa gruppo, fa quadrato attorno alla persona più debole, ma prima ancora che per inchiodare i responsabili, per far sì che la vicenda si risolva al meglio per la persona più bisognosa. Al momento dell’incidente invece non si è visto nulla di tutto questo, nè da parte della tua associazione, nè da parte di nessun altra.

– il titolo di un mio post sul mio blog potrò pure sceglierlo come mi pare? Per me il fatto notevole, la “notizia” di cui parlare, è che ci sia stato un incidente grave all’interno di un club bdsm e che a 15 mesi, io sia l’unico che ancora pare ricordarsi di questo episodio, a volerne parlare e soprattutto a VOLERLO RISOLVERE!! E trovo aberrante che in questi mesi si sia impiegato più tempo a parlare delle responsabilità piuttosto che a preoccuparsi se il problema fosse stato risolto. Tu hai detto di aver rivisto più volte anche di recente Libellula. Come mai, non ti sei più proposto di farti promotore della sua causa visto che dici di averla così a cuore? L’hai salutata, ci hai chiacchierato, ma non hai mai detto “ma come? Quello del locale non ti ha ancora messo a disposizione l’assicurazione? Ora lo chiamo e ci penso io!!”. Ancora una volta hai mancato una facile occasione per fare la cosa giusta.

– un eventuale mio risentimento con la mia ex (che per rigore di cronaca, a differenza di quanto affermi, non mi pare abbia commentato il mio intervento precedente o se lo ha fatto non si è resa riconoscibile) con cui non ho praticamente nessun rapporto di alcun tipo da oltre un anno e mezzo (altro che essere una persona a me vicina come tu affermi!!!) è legato al fatto che la suddetta “signora” utilizza ancora oggi nella sua abitazione delle attrezzature che sono di mia proprietà (le attrezzature da me fatte realizzare per poter creare le feste della Black and Blue Night di BDSM Italia che tanto successo hanno avuto visto la loro indubbia superiore qualità) e che per quelle attrezzature non ha ancora mantenuto fede agli accordi presi e non le ha MAI PAGATE… Non le sono state certo regalate, ma gliele ho cedute postponendo all’inizio il pagamento, perchè stava cominciando a lavorare come prodomme e aveva molte spese ed io le avevo detto che avrei potuto aspettare un pò di tempo. Ma il sapere che poi venivano utilizzate non più per un suo uso personale, come era da accordi, ma addirittura a loro volta venivano date in uso/prestate/noleggiate ad un locale per farci una festa o, peggio ancora, usate insieme ad altre mistress incorrendo nel ben più grave reato di sfruttamento della prostituzione, beh… di certo non mi ha fatto piacere. Ma di questo se ne discuterà in sede legale, come giusto che sia. Di certo però, al tuo posto, non userei lei come paladina della correttezza visto che di certo non è lei una persona che può permettersi di dare lezioni a nessuno in termini di etica, di correttezza o di onestà. E’ stata anche la tua compagna per lungo tempo e dubito che tu non sapessi che si era impossessata indebitamente di quelle attrezzature… no, vero?… non lo sapevi… ed è per questo che hai deciso di organizzare una serata dell’SMClub all’interno della sua abitazione, non perché ti facevano gola le attrezzature che facevano invidia a quella delle tue serate. Ma tutto questo non ha certo fatto sì che tu le abbia mai suggerito di risolvere in modo intelligente e per lei più conveniente le sue questioni aperte o di evitare di esporsi a rischi legali inutili, prima di pensare di poter disporre di quelle attrezzature come se fossero sue… anche qui, un uomo con le palle avrebbe saputo dare i consigli giusti, evitandole problemi legali più spinosi.

– a me sembra di aver sempre parlato pubblicamente ed espresso senza timori le mie idee. Ho anche sempre lasciato spazio a quelle altrui, tant’è che la tua risposta al post precedente è visibile qui sul blog, in modo che tutti possano leggere il tuo punto di vista. Se questo non è rispettare le opinioni altrui!!! Sarebbe bello che tu, proprio perchè sei una persona liberale, ne parlassi sul sito del tuo club o magari durante la prossima assemblea dell’associazione.

– Sono un grande Master e bondager? Non vedo come, visto il tuo modo di comportarti dentro e fuori la scena BDSM, tu possa arrivare a giudicare la qualità dell’uno o dell’altro mio essere. Sono un riferimento del BDSM italiano? Che a te piaccia o no, si. Fattene una ragione.

– non ho mai detto che Libellula non sia più tua amica (non lo so e non mi interessa… ) o non abbia più frequentato l’SMClub o le altre persone coinvolte (forse la sua rassegnazione della incapacità di cambiare le cose si è sostituita alla sua capacità di perdonare), ma di certo questo non cambia il fatto che NULLA SIA STATO FATTO e che sia sempre stato io a proporre una soluzione, sia nel caso dell’incidente all’SMClub che in quello avvenuto alla Kinky Sunday (di cui ho discusso animatamente all’interno dell’Associazione) che tu stai inopportunamente tirando in ballo come se avesse avuto una dinamica simile. A quest’ultima festa non ero presente. Ecco il motivo per cui non posso fare un resoconto altrettanto dettagliato dell’accaduto: se ci fossi stato e avessi visto esattamente come si sono svolti i fatti e ancora, dopo 1 anno non si fosse fatto nulla, avrei sicuramente fatto un altro post (mi sembra che io non abbia lesinato attacchi a BDSMRoma sul mio stesso blog). Purtroppo so solo che una persona si è fratturata un polso scivolando sul pavimento che lei stessa aveva contribuito a rendere scivoloso (quindi stando così le cose la situazione è molto diversa da quella avvenuta all’interno del tuo locale dove invece è stata una delle attrezzature da te messe a disposizione a cedere). Ancora una volta la cosa è stata messa a tacere, senza che quella ragazza ricevesse alcun indennizzo, se non da una assicurazione da una “autotassazione” dell’associazione stessa per poter chiudere subito un eventuale contenzioso (si potrebbe obiettare che nessuno dei dungeon monitor le ha impedito di usare del ghiaccio e quindi di rendere scivoloso il pavimento… ma è un discorso che non attiene a questa discussione). E questo per me andrebbe fatto indipendentemente da quelle che sono le leggi e le tutele minime previste: un’associazione protegge i suoi soci anche più di quanto previsto dalle leggi, allo stesso modo in cui cerca di proteggere la loro privacy o difendere le loro scelte sessuali quando divenissero oggetto di discriminazione. Non si può certo sperare che gli incidenti succedano alle amiche/modelle di questo o quel membro del direttivo di SMClub o BDSMRoma e che quindi si punti più alla soluzione “tra amici” con una bevuta e un mazzo di fiori. Un’associazione non è una riunione di amici e/o amichetti, né di compagni o compagnucci di merende varie. Questo è stato più e più volte detto e fatto notare all’interno di BDSMRoma. Almeno lì le assemblee si sono fatte (vabbè… sui verbali stendiamo un velo) e si è discusso. Ma in due anni di mia associazione a SMClub non mi è mai arrivata nessuna convocazione a nessuna assemblea dove poter discutere apertamente cose come il risolvere il problema dell’incidente ad una socia. Perché? Sono mai state fatte queste assemblee?? I dubbi si sprecano su quali siano i veri scopi dell’associazione SMClub: da chi è costituito il direttivo? Dov’è la sede sociale? Dove sono i verbali delle assemblee e dei consigli del direttivo? Quali sono gli asset e le risorse dell’associazione, dove sono i resoconti? Etc etc. A vederla da fuori è solo un modo per te di organizzare delle feste, fare il pavone e conoscere qualche nuova donzella (per carità… se un bell’uomo, ne hai tutto il diritto), più che una “vera” associazione. Ma sicuramente anche qui mi sbaglio… vero??

– Sui nostri rapporti personali che dire? Non mi hai mai ispirato fiducia “a pelle” e quello che mi è stato riferito da più persone sul tuo conto, sulle tue abitudini, vizi, vizietti, manie e passioni o i tuoi comportamenti nei confronti anche delle persone a te più vicine, non ha fatto altro che confermare queste mie sensazioni istintive. Al tuo locale sono venuto solo due volte: alla prima inaugurazione (dove c’erano stati altri piccoli incidenti dovuti al comportamento incauto di alcune persone e alla mancanza di un controllo, di regole e di una gestione) e alla serata di bondage nella nuova sede, a cui ho partecipato prevalentemente per vedere la performance di Boxis ed eventualmente gli altri bondager all’opera, non certo perchè avessi cambiato opinione sulla gestione del club. Non mi ha mai convinto la tua capacità organizzativa e di questo non ne ho fatto mistero anche nel post precedente. Non è un reato non apprezzare la qualità del lavoro di qualcuno. E’ vero che tu mi hai molto corteggiato come partner, di sicuro un punto di riferimento in pieno centro a Roma, con la storia e la visibilità che ha, fa gola a molte realtà. Se non ho ceduto alle tue offerte o accettato le tue proposte è perché non le reputavo interessanti e perché vedevo che non condividevamo lo stesso rigore e la stessa visione nei confronti del BDSM e della comunità. Non sei stato né il primo e sicuramente non l’ultimo che è interessato a fare affari con me. Se faccio qualcosa è perché ci credo. Se non ci credo non lo faccio.. E se ci credo, devo anche essere convinto di averne i mezzi e le capacità, altrimenti lascio perdere comunque. Io scelgo con chi collaborare e a chi dare visibilità. Ne ho la facoltà e quindi la esercito. In te non ho creduto e quindi non vedo che cosa ci sia di strano nel non aver collaborato con te. Ho collaborato e collaboro ancora invece con tante altre realtà… anche qui, forse chi rosica sei tu, non certo io, per non esserti riuscito ad accaparrare una “vetrina in centro” per il tuo locale. Ho più crediti di riconoscenza per l’aiuto dato a destra e a manca di quanti tu possa immaginare… e spesso non ho nemmeno chiesto nulla in cambio.

– Riguardo al redarguire il personale del mio negozio, non ho mai impedito di andare da nessuna parte. Solo ho spiegato che non voglio che il nome di Alcova sia associato a quello di SMClub (o di qualunque altro club/evento con cui Alcova non abbia accordi) come invece alcune persone avevano pensato venendo a chiedere informazioni sulla serata. Tutto qui. Quello che la gente fa nel proprio tempo libero è affar suo, a meno che non leda la rispettabilità e il nome della mia attività e quindi se una persona va in un qualunque club non vedo il problema, se il club è rispettabile. Di sicuro il fatto che io ascolti anche il parere di una persona che lavora per me, ancora una volta, dimostra che io in effetti permetta sempre il contraddittorio.

– Perchè ne ho parlato solo ora? In effetti il testo pubblicato sul blog è stato scritto parecchi mesi fa. Per una serie di casi ho temuto di averlo perso a causa del furto di un pc e quando poi sono riuscito a recuperarne una bozza precedente ed embrionale è rimasto in un cassetto nuovamente incompiuto (vista la sua lunghezza è facile capire quanto sia stato complicato scriverlo), anche perchè ero impegnato a risolvere altre questioni riguardanti l’associazione BDSMRoma. Quando mi è ricapitato tra le mani di recente ho deciso che non poteva star lì a marcire ed era necessario che l’episodio non finisse nel dimenticatoio visti i 15 mesi di silenzio da parte degli altri attori coinvolti

– non ho mai detto che gli organizzatori sapessero dove io tenessi la struttura (però MaestroBD, a cui è stata chiesta la sua lo sapeva di sicuro), nè ho detto che sapessero che quella volta lì ero venuto proprio con il furgone e non, come di solito, in moto. Tuttavia, se si fossero informati per tempo, avrebbero avuto tutte le risposte. Ma non l’hanno fatto.

E’ vero, per tua stessa ammissione, che hai chieso la struttura SOLO a MaestroBD, in quanto dici di non esserti ricordato che io ne avevo una (che pure avevi visto pochi giorni prima, anche se non sapevi che era lì fuori) né lui te lo ha ricordato (ma d’altronde… non era qualcosa che gli spettava fare). E dici pure che è vero che comunque è stata chiesta SOLO a workshop iniziato e non, come dovrebbe fare un organizzatore che si rispetti e che prepara un “piano B”, quando c’erano dubbi sulla effettiva disponibilità della struttura originaria. D’altronde Mya non era previsto che arrivasse 5 min prima dell’inizio del corso con una serie di tubi innocenti da montare. Se la mattina del corso la struttura originaria non era pronta c’è da chiedersi perchè l’organizzazione non si è attivata subito per procurarsene un’altra contattando chiunque potesse averne una che fosse stabile? L’organizzazione del workshop/festa ha deciso congiuntamente di utilizzare quello che c’era a disposizione, assumendosi la responsabilità di tale scelta. Di certo io non vado a dire spontaneamente a nessun organizzatore di cambiare le proprie decisioni in merito a come organizzare il proprio evento. Ripeto che credo nella tua buonafede (così come in quella del proprietario e di Mya ) nell’essere convinto che la struttura fosse stabile, ma i fatti hanno dimostrato che non era così. Se mi avessi chiesto la struttura te l’avrei affittata (di certo visti i nostri rapporti non te l’avrei data gratuitamente), come ho fatto in altri casi analoghi. Per me si tratta di business e magari avremmo dovuto solo contrattare sul prezzo. Niente di più semplice.

– il “vero” presidente di BDSMRoma all’epoca dei fatti era Davide La Greca. Chi ha mai messo in dubbio questo? Ti ricordo che esistono 2 associazioni, BDSMRoma che è il comitato locale di BDSM Italia (o forse lo era??). Io al massimo come Presidente posso essere associato al nome di BDSM Italia. La querelle che c’è stata con lui non ha certo coinvolto solo me e non mi pare affatto fosse per futili motivi come sostieni tu, visto che buona parte dei soci “anziani” è arrivata a chiedere la chiusura dell’associazione stessa e ha preso le distanze da Presidente e parte del Direttivo e dall’associazione a causa della poca trasparenza che c’è stata nella sua gestione. Proprio perché voleva essere un’associazione “VERA” e non solo un modo per aprire un locale ci sono state tante discussioni e tanto cuore messo in essa da tutti. Ma di questo a te non importa e non deve importare sia perché non hai mai partecipato alla vita associativa di BDSMRoma o BDSM Italia, quindi non sei tenuto a sapere nulla di queste cose.. semplicemente però non parlare di cose che non ti competono.

Ripeto ancora che non ho mai messo in dubbio la buona fede di tutti. Tutte le persone coinvolte erano profondamente convinte che la struttura era tutto sommato “alla buona”, ma sufficientemente solida, io così come gli altri bondager esperti (anche se nel mio caso solo dopo aver ricevuto varie rassicurazioni e aver visto varie sospensioni avvenute prima). I fatti però hanno dimostrato che non era così e che ognuno di noi era nel torto nell’aver valutato –a vario titolo- quella struttura come idonea.

– i miei rapporti con Nascia erano tesi quel giorno ed è per quello che non è venuta alla serata. Se fosse venuta avrei sospeso lei, se non ci fosse stata Libellula forse avrei sospeso qualcun altra. Non avevo motivo per dubitare della tua buona fede nel darmi le assicurazioni che mi hai dato. Il resto attiene alla mia vita privata e non ha alcun valore per il resto della discussione.

– non ho mai vietato a nessun bondager di fare performance da nessuna parte, tant’è che –se parlando del “miglior bondager di Roma” (giudizio alquanto avventato da parte di chi di bondage non ne sa praticamente nulla) ti riferivi a maestrobd, lui stesso ne ha fatte al tuo primo locale. Se poi ha deciso di non collaborare non è mia responsabilità. Se hai bisogno di sapere perchè non si è più voluto esibire o non ha più voluto collaborare con te e con il tuo locale, chiedi direttamente a lui (ipotizzo eh… magari perché ha cominciato ad occuparsi dell’associazione e quindi gli sembrava poco etico collaborare con un’altra associazione??). Ti ricordo che però le foto dei suoi lavori campeggiavano con tanto di logo della sua società il giorno del workshop/serata (cosa che già aveva fatto storcere il naso a più di una persona di BDSMRoma per via di un evidente conflitto di interessi)… quindi almeno in quel caso i rapporti di collaborazione sembravano essere di nuovo in piedi.

– Se non ho collaborato con te all’inizio è perché il primo locale non mi piaceva così com’era e avevo detto chiaramente che sarebbe stato necessario rifarlo almeno in parte, ma mi è stato risposto di no che non volevi spenderci soldi e quindi non ho ritenuto il caso di partecipare a tutti i costi. D’altronde mi sembra che tutto sia sempre stato fatto con budget molto limitati e risparmiando su tutto, anche sul noleggio delle attrezzature quando non se ne hanno di proprie. Se poi ti sei offeso perché non ti ho “riconosciuto” da un nick con cui avevo chiacchierato (e forse parlato al tel? Boh??) mesi prima fattene una ragione… non sono un buon fisionomista e, frequentando tanta gente, dimentico spesso nomi e nick. Chiedi pure a chiunque… non ne faccio mistero, anzi… ci scherzo spesso sopra. Ne ho sentite tante di chiacchiere e molta gente che moriva dalla “voglia di fare” poi è sparita nel nulla. Tu hai sicuramente il merito di averci provato, ma io avrei comunque fatto diversamente nel creare un locale BDSM.

– riguardo all’organizzare serate mie, quelle che ho organizzato in passato le ho fatte a nome di BDSM Italia, non mio, anche se ci ho messo tanto del mio (a cominciare dal valore di 10.000 euro di attrezzature che ancora adesso la cara Domina Jemma usa senza averle pagate). Se non ho organizzato altre serate è in parte anche per il danno subito per non aver ricevuto un pagamento da Jemma per le attrezzature e quindi dover fronteggiare la necessità di un nuovo esborso per riavere le stesse attrezzature di primissima qualità come quelle ed in parte al mio perfezionismo nel cercare il locale adatto alle mie esigenze e al progetto che ho in mente.

dici che stavi pensando di far comunque fare la struttura… è stata mai fatta dopo? Qualcuno ha mai visto una struttura per sospensioni dell’SMClub? Purtroppo dobbiamo fidarci delle tue buone intenzioni, ma ancora una volta… sono rimaste intenzioni. Dici di aver dato a Mya una scadenza di 1 settimana prima dell’evento per realizzare la struttura… salvo poi affermare che poi era troppo tardi per farne realizzare un’altra. Che scadenza è se non permette di realizzare il “piano B”? E comunque dici che la tua soluzione alternativa era quella dei tasselli, non quella della mia struttura o di quella di MaestroBD. E’ stata una tua scelta quella di utilizzare quei tasselli. Ripeto.. sono sicuro della buonafede. Io ho visto un bravo bondager, Boxis, fidarsi della struttura… la tua ironia su chi io reputi un bravo bondager va stemperata subito. Se c’è uno che insegna, mi permetto di metterlo su un gradino superiore, no? Gli altri, tutti gli altri, me compreso, sono necessariamente in quel momento un gradino al di sotto.

mi chiedo come tu possa contestare le scene di panico avvenute al momento dell’incidente (gente che urlava con le mani nei capelli, ad esempio… ma queste scene sicuramente te le possono confermare quelli che stavano lì… tu che ne vuoi sapere visto che eri al piano di sopra??) visto che non eri lì presente, ma eri al piano di sopra?? Il fatto che la festa sia continuata non è certo una dimostrazione che nessuno fosse scosso. Come si dice… the show must go on. Ma di certo se ad una serata a tema bondage viene a mancare l’UNICA struttura per sospensioni perchè cede, beh… non credo che tutti gli invitati, che hanno pagato il biglietto e a cui non è stato offerto alcun rimborso, abbiano voglia di trovare degli ulteriori appigli di fortuna per fare quello per cui erano venuti alla serata, ovvero divertirsi con il bondage.

– come ho già spiegato ad altre persone che hanno fatto la tua stessa critica pensando che io non avessi detto nulla semplicemente perché aspettavo che succedesse l’incidente, rispondo: se fossi stato convinto della pericolosità dei punti di sospensione avrei interrotto le sospensioni altrui perché non avrei voluto che si facesse male qualcuno a cui tenevo. Se fossi stato convinto della pericolosità dei punti di ancoraggio, non avrei sospeso nessuno. Mi sembrano due argomenti inoppugnabili.

– Ancora una volta mi chiedo come fai ad affermare che io non avessi le forbici visto che non eri fisicamente presente? Sono sempre nel mio zaino con le corde. Sempre. Dovresti evitare di continuare a dire un’idiozia del genere. Ti riempi di ridicolo. Che poi altra gente abbia usato le sue vuol dire solo che c’era molta gente preparata e più vicina alla modella una volta caduta.

Sul fatto che liberare dalle corde fosse la priorità si può discutere… a mente fredda direi di no. Ma nella concitazione del momento sono errori che si fanno. Io ero sotto shock per qualche secondo e questo ha permesso l’intervento di altre persone. L’ho già spiegato. Rileggiti la mia cronaca. Un corso di primo soccorso non ti abitua certo allo stato d’animo che si ha in una situazione reale, come sparare al poligono non ti abitua ad essere coinvolto in un conflitto a fuoco. In teoria “so’ tutti fenomeni”… io invece ammetto i miei limiti. Lo stesso corso che ho seguito non mi obbliga ad intervenire prima degli altri, perché, la responsabilità di questo intervento è di una persona ben specifica: il Responsabile Primo Soccorso del locale in cui ci si trova. Dimostri quindi di non aver fatto mai un corso di primo soccorso (che parla anche degli aspetti legali), nè di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione o di avere alcuna idea sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, perché come sapresti altrimenti, la responsabilità di quello che succede dopo un incidente, non è di chi ha eventualmente causato l’incidente, ma del Responsabile Primo Soccorso che per legge deve essere sempre presente e che deve essere adeguatamente preparato, oltre che appunto investito della responsabilità delle decisioni. Nell’organizzazione dell’SMClub o dell’AlterEgo c’è una tale figura? Io la cassetta del pronto soccorso non l’ho vista saltar fuori… né tantomeno ho visto un Responsabile Primo Soccorso. Eri tu? E chi lo sapeva?

– sul fatto che tu ti sia mosso per venire al pronto soccorso? Io continuo ad affermare di aver dovuto insistire perché tu lasciassi la tua serata a metà e venissi al pronto soccorso. E’ la tua parola contro la mia. Ognuno è quindi libero di farsi l’idea che vuole o di ignorare questo punto in toto.

– Al Triage hanno fatto entrare un solo accompagnatore oltre all’infortunata. Io ho ritenuto che la persona più indicata fossi tu in quanto organizzatore della serata. Peccato. Se fossi entrato io avrei insistito per spiegare per lo meno che si trattava di un incidente accaduto in quel locale. Peccato che, invece del locale nelle motivazioni date all’incidente non vi è traccia. Sarebbe utile per un’assicurazione risarcire qualcuno che dichiara che l’incidente è successo in quel locale e non altrove, come invece è stato fatto. Hai una spiegazione di questa tua decisione?? Ti preoccupavi di quello che poteva affrontare Libellula se avesse detto la verità ai genitori? E non ti sei preoccupato invece di risolvere i suoi problemi nei mesi a venire?? Se si fosse fratturata la mandibola? Se avesse avuto un danno ancora più grave, la tua preoccupazione sarebbe stata sempre quella di pararti il culo o, invece, di permetterle di avere un risarcimento dall’assicurazione? Con quale diritto hai permesso che venisse dichiarato il falso? E se l’assicurazione non avesse voluto pagare perché sul referto l’incidente non risultava avvenuto nei locali dell’AlterEgo?? Altro che le tue illazioni che mentre aspettavo che Libellula uscisse dal Pronto Soccorso, io stessi cercando alibi o giustificazioni. Mi sembra di aver fatto già molto scrivendo queste pagine proprio perché nessuno (me compreso) si sottragga alle proprie responsabilità.

Ho chiesto di fare le foto al tassello mentre stavo andando via al pronto soccorso… scusa se in quel frangente non mi sono fermato a farle… di certo non volevo che tassello e catena “sparissero” misteriosamente nel frattempo. C’è della brutta gente in giro, sai?? Non mi interessa se il proprietario si sia risentito di averlo fatto di nascosto o no… HA MINACCIATO una persona obbligandola a cancellarle. Ti pare corretto? E difendi pure un tale comportamento, come se avesse avuto ragione a farlo? Tu a tua volta hai fatto delle foto di quel prezioso reperto per aiutare Libellula? Quel buco nel soffitto non ti ha ricordato ogni volta che lo vedevi che c’era una persona con due denti rotti che aspettava ancora l’intervento dell’assicurazione del locale in cui tu continuavi tranquillamente a fare le tue serate??

– cosa è seguito al tuo discorso fatto il giorno dopo? Che cosa hai fatto nei primi giorni dopo l’incidente? Che supporto hai dato, anche solo morale e logistico, ad una persona che ogni volta che doveva andare al locale per parlare, doveva attraversare Roma con i mezzi pubblici?