
Molti di voi mi conoscono di persona e sanno che oltre ad essere una persona conviviale e amante delle serate spensierate, so essere un gran rompiscatole quando si tratta di pretendere che all’interno dell’associazione BDSMRoma TUTTI, dal Presidente all’ultimo arrivato, rispettino le regole che ci siamo dati.
Questo non è sempre successo e purtroppo non solo il Direttivo ed il Presidente si sono gongolati in questa gestione fuori dagli schemi e poco cristallina, ma -ed è la cosa peggiore- anche la stragrande maggioranza degli associati non si è minimamente curata di come le cose venissero o -più spesso- non venissero fatte.
Proverò a raccontare i fatti (laciando per ultime le mie riflessioni personali) che hanno portato l’associazione a vivere in un clima di grande illegalità, pur avendo tutti i presupposti (un direttivo con ben 5 membri ed un gruppo di soci attivi sufficientemente numeroso) per poter operare su più fronti, rispettando le procedure, le regole ed i regolamenti, nonchè una cosa fondamentale che non è scritta da nessuna parte ma che è la base di qualsiasi rapporto civile, l’etica.
Il direttivo si è insediato a novembre 2009, con il mandato di un anno. L’inizio sembrava promettente, visto che nel periodo dal loro insediamento a fine dicembre si erano riuniti due volte in consiglio, redigendo anche i rispettivi verbali. E’ anche vero che all’ordine del giorno di quegli incontri non sono stati discussi temi particolarmente importanti o urgenti, ma con un ritmo di riunioni ogni 3 settimane come sembrava fosse stato intrapreso, c’era tutto il tempo per affrontare anche i temi più “spinosi”.
Qualcosa però poi è successo e il meccanismo si è inceppato. Quasi in contemporanea con l’elezioni a membri del direttivo (e successivamente ricoprendo ruoli non marginali come quello di Presidente e Segretario), MaestroBD e Soter Mulè, insieme ad altre persone interne all’associazione, hanno fondato una società, chiamata Bondagemanagement, che ha tra i suoi obiettivi (cito dal loro stesso sito):
– l’organizzazione di <<Eventi “chiavi in mano” per tutte le vostre necessità: feste, occasioni aziendali, serate>>
– La <<Formazione sia per chi vuole ampliare il proprio bagaglio culturale che per chi vuole perfezionare le proprie capacità artistiche>>
Da notare poi che all’interno del sito ci sono precisi riferimenti, oserei diere delle vere e proprie referenze di MaestroBD, a BDSMRoma e alle serate Kinky Sunday (a cui peraltro non si è mai esibito).
Ora, già un comportamento del genere, fatto così pochi giorni dopo aver assunto delle cariche così delicate all’interno dell’associazione, potrebbe (o dovrebbe?) essere considerato un caso di palese conflitto di interessi, nonchè esempio di cattivo gusto e vedremo poi come questi “interessi privati” abbiano poi avuto un effetto deleterio sulla “cosa pubblica” ovvero sull’associazione.
Da questo momento c’è stata una rapida contrazione del tempo e delle energie che il gruppo dirigenziale ha ufficialmente riversato nell’associazione. Basti pensare che nel 2010 ci sono stati solo due verbali del direttivo e anche qui, senza che venissero affrontati temi particolarmente importanti.
Ecco un elenco (sicuramente non esaustivo, ma suscettibile di integrazioni successive) dei vari punti oscuri divisi per temi, su cui il direttivo o i singoli membri che lo compongono non hanno dato risposte o sono stati parziali o evasivi ci sono diversi temi interessanti. Lascio a voi giudicare se siano o no temi importanti.
ISCRIZIONE SOCI
- quando e da chi (non esiste alcun verbale a riguardo) è stato deciso che i soci iscritti l’anno precedente non debbano compilare nuovamente il modulo di iscrizione (che tra l’altro riportava esplicitamente l’anno per cui si richiedeva l’iscrizione) ma era sufficiente pagare la quota?
- in quale modo è stato registrato questo rinnovo? Ovvero, non essendoci un documento firmato e datato, come si fa ad evitare che ci siano contestazioni su questo presunto rinnovo (io ho pagato. No, non è vero, non risulta. Ma si, ti ho dato i soldi. etc etc)
- oltretutto il presunto rinnovo è stato fatto mantenendo il vecchio numero di tessera, con la conseguenza che l’attuale libro soci prevederà probabilmente dei “buchi” (es. hanno rinnovato l’iscrizione i soci n. 6, 7, 8 ma non il 9, 10, 11.. che succede in questo caso? che ai nuovi soci del 2010 vanno attribuiti i numeri di tessera a “copertura” di questi buchi? e se per caso i buchi fossero più ampi del numero dei nuovi iscritti??? è chiaro che questa pratica non è esente da problemi)
- Chi ha deciso e quando (non esistono verbali a riguardo) che le domande di iscrizione dei nuovi soci nel 2010 sono state effettivamente approvate come previsto da Statuto e Regolamento? Questo comporta che quei soci in realtà non siano soci a tutti gli effetti (hanno solo presentato una domanda… l’iscrizione effettiva avviene da Statuto solo con l’approvazione della domanda da parte del direttivo) e quindi non godono dei privilegi dei soci effettivi. Sembra banale? No, visto che questo vizio di forma rende di fatto nulle le decisioni assembleari in cui abbiano partecipato anche soci non del tutto in regola.
DIRETTIVO DECADUTO
- Secondo il nostro statuto e regolamentto, il resoconto dell’anno precedente ed il preventivo dell’anno in corso devono essere approvato dall’assemblea ordinaria entro il mese di aprile. Se il resoconto non viene approvato, il direttivo decade con effetto immediato e il presidente indice immediatamente nuove elezioni per un nuovo direttivo che rimarrà in carica fino alla fine del mandato di quello decaduto. Ora, il direttivo ha presentato all’ordine del giorno dell’assemblea di febbraio la discussione del resoconto annuale, ma non avendo rispettato le modalità di pubblicazione (andava pubblicato insieme alla convocazione dell’assemblea per permettere a tutti i soci di prenderne visione con calma) e di compilazione (mancava la relazione del revisore dei conti, ovvero di chi controlla che tutto sia stato fatto in regola), non è stato possibile discutere quel punto e quindi, di fatto, visto che non c’è stata più alcuna riunione fino a giugno, a fine aprile il direttivo doveva essere considerato decaduto di fatto e il Presidente avrebbe dovuto indire subito nuove elezioni.
DIMISSIONI MEMBRI DEL DIRETTIVO
- Pare che due membri del direttivo si siano dimessi a giugno, senza che però la cosa venisse formalizzata dal direttivo stesso e comunicata ai soci. In realtà erano già decaduti per i motivi sopra esposti… quindi da che cosa si dimettevano?
- Inoltre lo statuto e il regolamento prevedono che in caso di dimissioni subentrino immediatamente gli eventuali candidati non eletti al direttivo. Ma nemmeno questo atto dovuto è stato fatto.
CONTRATTI NON REGOLARI
- Perchè non sono stati fatti dei regolari contratti di affitto con i locali presso cui sono state organizzate le feste? Il fatto di essere un’associazione senza scopo di lucro ci dà anche il diritto di essere evasori? Una volta queste cose venivano giustificate con il numero ridotto di persone che facevano parte del direttivo o che davano effettivamente una mano. Ma adesso queste “emergenze” sembravano essere risolte.
COMUNICAZIONI FALSE
- Perchè il direttivo ha mentito (non solo taciuto… ha realmente scritto nero su bianco una cosa non vera) sulle reali motivazioni che hanno portato alla chiusura delle serate presso il Black Out?
- Per chi non lo sapesse, durante quella serata una socia è scivolata sul ghiaccio che aveva usato per giocare con un’altra persona e, cadendo, si è fratturata un polso. Nè l’associazione nè il locale hanno risarcito questa persona e tutto è stato “messo a tacere” in via bonaria, contando sul fatto che la persona in questione era un’amica. Eppure non c’è stata comunque nessuna liberatoria o manleva firmata dalla socia nei confronti dell’associazione e quindi siamo ancora potenzialmente oggetto di denuncia. Oltretutto, non avendo un regolare contratto, non è stato possibile (o per lo meno… è stato meno facile) intraprendere un’azione legale nei confronti del locale per non aver fatto valere la sua assicurazione di responsabilità civile.
DIFESA DEI DIRITTI CIVILI DEI SOCI
- Oltre all’esempio sopra riportato, c’è anche il caso di un altro socio che è stato licenziato dal proprio posto di lavoro perchè alcune sue esternazioni e partecipazioni ad eventi pubblici legati al mondo della sessualità alternativa sono stati giudicati motivo sufficiente dai propri datori di lavoro. Anche in questo caso l’associazione non ha mosso un dito in sua difesa e la cosa anzichè diventare un cavallo di battaglia è stata liquidata con qualche pacca sulla spalla e sorrisino di circostanza.
PARTECIPAZIONE AL PRIDE
- Perchè l’associazione non ha partecipato al Roma Pride come invece accaduto l’anno scorso? Le motivazioni addette in via ufficiosa dal direttivo sono state che il Mario Mieli (il circolo che ci ospita nella sua sede) aveva deciso di non partecipare al Roma Pride perchè in disaccordo con gli organizzatori e quindi sarebbe stato poco elegante che noi vi avessimo preso parte. Ora, questo può anche essere condivisibile (purchè se ne discuta apertamente e non solo a quattr’occhi nei corridoi), peccato che però non si è partecipato, come ha fatto invece il Mario Mieli, al Pride Nazionale tenutosi a Napoli pochi giorni dopo quello di Roma. Per gli stessi motivi, non partecipare è stato ugualmente una scortesia che è andata contro la politica del Mario Mieli. Personalmente avrei partecipato ad entrambi, perchè il nostro obiettivo di visibilità e di lotta ai diritti è comunque parallelo a quello del Mieli e non ne deve necessariamente seguire le orme solo quando conveniva (sicuramente una trasferta a napoli è più elaborata da organizzare in un periodo in cui il direttivo è già “distratto” da altri impegni privati).
CORSI DI BONDAGE MA NON DI ALTRO
- Perchè il Presidente ha accettato di essere pagato per tenere i corsi di bondage -che, guarda caso, sono stati gli unici corsi organizzati- e tra l’altro ha cominciato poco dopo il suo insediamento a tenere corsi “privati” con gli stessi costi di quelli dell’associazione, quindi facendo concorrenza diretta e dimostrando di non favorire in alcun modo, a partire dal punto di vista economico, l’associazione?
- Oltretutto ne ha anche organizzati per conto e nome dell’associazione senza dare alcun avviso a chi era impegnato nell’organizzazione degli eventi sociali o culturali, giustificandosi dicendo che aveva avuto “tante richieste” e che quindi aveva giudicato necessario organizzare in tempi brevi un ulteriore corso.
- Non dimentichiamo ancora una volta che le persone che hanno partecipato a questi corsi sono state poi contattate privatamente per partecipare ad eventi privati e a fine commerciale del Presidente stesso. Ci si chiede come abbia potuto lui, in qualità di insegnante, avere accesso ai dati dei soci se non sfruttando contemporaneamente la propria qualifica di Presidente, appunto.
NOLEGGIO ATTREZZATURE ASSOCIAZIONE A ESTERNI O AD ALTRI SOCI
- Chi ha deciso (non esiste alcun verbale) che l’associazione poteva noleggiare le sue attrezzature ad una persona esterna, Mya dell’organizzazione di eventi Maisondelatorture (che probabilmente si è tesserata per l’occasione non avendo partecipato nè prima nè dopo ad alcuna attività associativa) per organizzare una serie di feste bdsm, tra l’altro senza rispettare alcuna norma di legge (le feste sono state organizzate in un locale pubblico, senza alcun tesseramento e tutti sappiamo che per legge non è possibile organizzare serate di gioco in locali pubblici, ma solo in locali il cui accesso è limitato ai soli soci)? Chi ha deciso il costo di quel noleggio? E’ strano notare che in realtà a queste serate collaborava anche Bondagemanagement (quindi 2/5 del direttivo) nonchè un altro membro del direttivo avesse una relazione con l’organizzatrice, per un totale quindi di 3/5 del direttivo con interessi più o meno diretti in questa serata.
- Questa cosa si è ripetuta con il Veleno Cafè quando ha organizzato una serata di gioco e ha avuto una autorizzazione esclusivamente verbale da parte del direttivo (che, ricordo, è ufficialmente decaduto ad aprile come previsto da Statuto con la mancata presentazione e relativa approvazione del resoconto dell’anno precedente e del preventivo per l’anno in corso). Anche in questo caso è solo una casualità che a collaborare con questo locale ci fossero nuovamente in prima persona il Presidente e il Segretario e tutto sia stato fatto, ancora una volta, senza alcuna traccia formale riguardante le decisioni prese, la natura del contratto e le eventuali transazioni monetarie.
PARTECIPAZIONE AD EVENTI DI ALTRE ASSOCIAZIONI
- Perchè il Presidente (sebbene decaduto, anche se non si comportava come tale) non ha accettato la proposta di un’altra associazione di organizzare una serie di seminari (a cui lui stesso era stato invitato come relatore quindi dimostrandone la validità del contenuto) sotto il nome di BDSM Italia o anche di BDSMRoma anzichè con il semplice nome dell’organizzazione come da me suggerito? Avevo cercato di fare da tramite ed avevo trovato un accordo con gli organizzatori del convegno. E questo avrebbe permesso di rilanciare le attività dell’associazione già da fine estate, visto che la gran parte dei relatori erano già di fatto soci di BDSMRoma.
- E perchè il Presidente ha preferito che questo evento di diffusione della cultura BDSM venisse fatto da altri, con dei costi decisamente alti (che si sono tradotti in costi di partecipazione più alti di quelli che avrebbe potuto fare BDSMRoma)? Questo non ha nulla a che vedere con il fatto che se l’evento fosse stato organizzato da BDSMRoma sarebbe stato difficile giustificare il fatto di percepire un compenso per fare i propri interventi, vero? (per la cronaca, io stesso, quando ho saputo che il Presidente aveva chiesto un compenso, ho chiesto mio malgrado un compenso anch’io, prima ancora che per il valore del mio tempo di imprenditore, per il fatto di non voler favorire un’associazione diversa da quella a cui appartenevo).
che noia che barba
Perchè non scrivi anche che giocando tu (involontariamente) hai fatto rompere due denti ad una tua bondagetta??
caro/a io,
simpatico commentatore sconosciuto. Sull’argomento ci sarà presto un altro post dedicato in modo che questa leggenda metropolitana venga sfatata… quindi ti invito a leggerla e a capire come si sono svolti i fatti anzichè parlare per sentito dire.
oltretutto… non capisco come questo episodio sia legato all’Associazione, se non per evidenziare il fatto che la stessa non ha preso le difese della bondagetta quando il locale dove si è verificato l’incidente si è rifiutato di far valere la propria assicurazione RC.
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