Protocolli BDSM: il protocollo formale

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Protocollo formale

Il protocollo formale può essere usato in svariati contesti, sia pubblici che privati. Come il nome stesso suggerisce, ha un livello di formalità più alto del basso protocollo. In ambito pubblico, questo significa che non dovrebbe essere usato in un contesto con persone vanilla, che non capirebbero come interpretare i comportamenti e rischierebbero di interferire costantemente con il protocollo stesso.

Per capire cosa sia un protocollo formale, bisogna prima ricordare il perchè lo si usi. Come già accennato negli articoli precedenti sui protocolli (basso protocollo e protocollo formale), a ragione principale è la volontà da parte di un Dom/Master/Mistress di aumentare il livello di focus, attenzione e/o disciplina da parte di un/a sub/slave.

Il focus è quella caratteristica per cui il/la sub/slave è consapevole di quello che fa e del modo in cui lo fa. Ha ben chiaro come deve mantenere una determinata postura, come parlare, come reagire e così via. Devono controllare il proprio corpo, le proprie parole e, in una certa misura, i propri pensieri. Il focus significa avere quindi un controllo completo su sè stessi.

L’attenzione, la disciplina e l’auto-disciplina

L’attenzione consiste nell’osservare e reagire prontamente agli input che arrivano dal proprio Dom/Master/Mistress. Il/la sub/slave non lasciarsi distrarre e deve essere pronto/a ad eseguire i comandi. Nel caso del protocollo formale, i comandi sono generalmente espressi in forma verbale, ma questi possono essere dati anche con dei gesti. E’ importante quindi che l’attenzione sia costante per evitare di non notare questi segnali.

La disciplina (e soprattutto l’auto-disciplina) è un elemento essenziale per permettere di raggiungere e mantenere i livelli di controllo su sè stessi e di attenzione verso il proprio Dom/Master/Mistress richiesti dal protocollo formale. Proprio questo aspetto è quello più complicato da sviluppare. E’ per questo che l’introduzione dei protocolli formali deve essere fatta gradualmente, seguendo lo sviluppo e la crescita del/la sub e la sua esperienza.

Un impegno a due vie

Un aspetto spesso sottovalutato del protocollo formale (e, di conseguenza anche dell’alto protocollo) è che esso richiede un’attenzione da entrambe le parti. Un Dominante distratto o approssimativo nel controllare l’esecuzione di un compito secondo gli standard stabiliti dal protocollo formale, rischia di vanificare ogni sforzo e di rendere frustrante per il/la sub/slave il rispettare i protocolli stessi.

Un protocollo formale non è qualcosa che il/la sub/slave si “gestisce da solo”. Non è un programma che, una volta impostato, va avanti per conto suo. Questo è l’errore più comune e la causa di fallimento di tantissimi rapporti D/s. Si tende a fare il passo più lungo della gamba e ad addentrarsi in dinamiche a cui non si è ancora pronti.
Sconsiglio inoltre l’uso di un protocollo formale quando ci siano problemi esterni o preoccupazioni tali da distrarre ed occupare la mente del Dom/Master/Mistress o quelli del/la sub/slave. Essere realistici è anche il modo migliore per assicurarsi di sapere quando è il momento di fare un passo indietro e restare in un ambito di basso protocollo.

Il protocollo formale prevede l'uso del collare

Il protocollo formale permette ad entrambi i ruoli di essere anche immediatamente “riconoscibili” dall’esterno, a differenza di quanto potrebbe succedere con il semplice protocollo basso/sociale. Infatti il protocollo formale contempla quasi sempre anche l’uso dell’elemento rappresentativo per eccellenza di un rapporto BDSM: il collare, delle cui tipologie abbiamo già ampiamente parlato in un altro articolo del blog. Non solo, ma spesso anche il modo di “occupare” lo spazio delle due persone è significativo: il/la sub è comunque in servizio al proprio Dom/Domme.

Un’altra caratteristica tipica del protocollo formale è quella dell’uso di nomi onorifici, ovvero i classici “Signore”, “Signora”, “Master”, “Mistress”, “Sir”, “Miss”, “Madam” e così via. Anche queste sono convenzioni e nulla vieta di usare termini ancora più particolari o roboanti.

Caratteristiche del protocollo formale

Fare un elenco dettagliato dei requisiti di un protocollo formale è complesso. Ci possono essere varianti dettate da gusti personali o da vincoli fisici delle persone coinvolte. Tuttavia voglio provare a dare un’idea di quello che comporta l’uso di un protocollo formale, per distinguerlo sia dal basso protocollo, che dall’alto protocollo e, soprattutto, per far capire ai Dominanti, quanto sia impegnativo anche da parte loro, l’uso di un protocollo formale.

  • Il/la sub/slave indossa il collare
  • Vengono utilizzate una serie di posizioni formali come l’attesa/riposo
  • Lo sguardo del/la sub/slave viene mantenuto verso il basso in segno di deferenza o, in alternativa, fisso di fronte a sè (di impostazione più militare)
  • In genere il/la sub/slave deve rimanere a breve distanza dal proprio Dom/Master/Mistress, senza però intralciarne i movimenti o l’interazione con altre persone
  • Il/la sub/slave deve ottenere il permesso per allontanarsi (es. andare in bagno)
  • Vengono usati sempre i termini onorifici
  • Il tono della voce è sempre calmo e posato e sono vietati termini volgari o imprecazioni
  • Il dialogo/interazione con altre persone (siano essi Dominanti o sottomessi) è possibile dopo aver ricevuto il permesso
  • L’uso di sedie è arredi è possibile dopo aver ricevuto il permesso
  • L’abbigliamento del/la sub/slave può seguire determinate regole dettate dal Dom/Master/Mistress
  • Il/la sub/slave non inizia a mangiare/bere prima che lo abbia fatto il proprio Dom/Master/Mistress